Carissimi,
siamo alla conclusione di questa Esortazione per la festa dell’Assunzione nella quale, attraverso il riferimento all’episodio evangelico di Marta e Maria, Francesco di Sales ha voluto mettere in evidenza come la Vergine Maria abbia saputo coniugare in modo perfetto, nella sua vita terrena, l’amore di Dio e quello del prossimo. Ecco come si esprime: “La santissima Vergine praticò entrambi questi amori nell’accoglienza fatta al Figlio: lo amò e lo accolse in qualità di suo Dio; e lo accolse, lo amò e lo servì nella qualità di suo prossimo”.
La santa Vergine, dunque, riassume in sé il comportamento delle due sorelle di Lazzaro che, in modi diversi, ma con la stessa intensità e disponibilità, accolsero Gesù nella loro casa. L’amore di Dio e quello del prossimo camminano in modo parallelo. Continua il de Sales: “Nella misura in cui cresce uno di questi due amori, cresce anche l’altro; allo stesso modo, se uno diminuisce, anche l’altro non tarderà a diminuire”. Senz’altro l’amore di Dio è maestro dell’amore del prossimo, ma se viviamo intensamente il primo, anche le manifestazioni dell’altro, come la pazienza, la dolcezza, l’accoglienza, la misericordia, non potranno non essere presenti. Maria, sotto la croce, accettando con amore il disegno di Dio, accoglie, con lo stesso amore, il discepolo “che Gesù amava” che è figura di tutta l’umanità, e ne diviene Madre. E’ uno “scambio” meraviglioso quello che Maria, nella sua umiltà, accetta. E Dio Padre, ha guardato l’umiltà di questa sua serva, l’umiltà di chi, pur essendo la Madre del Figlio consustanziale al Padre, ha accettato, come dicono i Padri, di diventare madre dell’uomo peccatore. E per questo tutte le generazione la chiamano beata. L’Esortazione si conclude con una affermazione del Salesio che avevamo già anticipato qualche giorno fa e che egli aveva già fatto nel Trattato dell’Amor di Dio: “In un certo senso l’Assunzione della Madonna sembra sia stata più gloriosa e trionfante dell’Ascensione di Nostro Signore, in quanto all’Ascensione c’erano soltanto gli Angeli per venirgli incontro, mentre per l’Assunzione della sua santissima Madre era lo stesso Re degli Angeli a venirgli incontro”. Maria portava con sé tutti i suoi meriti e tanto amore, quell’amore che aveva custodito non solo nella sua anima, ma anche col suo corpo e “in cambio di ciò quel grande eterno Re, Dio onnipotente, le diede un grado di gloria degno della propria grandezza, come pure il potere di distribuire ai suoi devoti grazie degne della sua liberalità e magnificenza”.
Preghiamo
O Dio, che volgendo lo sguardo all’umiltà della Vergine Maria l’hai innalzata alla sublime dignità di madre del tuo unico Figlio fatto uomo, e l’hai coronata di gloria incomparabile, fa’ che, inseriti nel mistero di salvezza, anche noi possiamo per sua intercessione giungere fino a te nella gloria del cielo. Amen
Quando verrà il momento, quali meriti porteremo con noi? Sforziamoci, dunque, di imitare quelli della nostra Madre e Maestra. Buona giornata e buona domenica.
PG&PGR