Carissimi,
“Beati gli invitati alla Cena dell’Agnello”; ogni volta che celebriamo l’Eucarestia colui che presiede, a nome del Signore, ci fa questo invito. Ecco le parole di Francesco di Sales: “Dio, che imbandisce questo banchetto, è presente e ne costituisce egli stesso il cibo che sazia coloro che vi sono invitati; poiché egli è l’Agnello che toglie i peccati dal mondo (Gv 1,29);
è l’Agnello di Geremia (Ger 11,19; Ap 5,6.12), che è stato ucciso per i peccati del mondo; è lui che li ha cancellati e rimessi e che si è fatto nutrimento per i suoi eletti”. Pensiamo per un momento a quante volte, in tutte le celebrazioni del mondo e in tutte le lingue, si ripete: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”. Ma in che modo lo diciamo? Ponderiamo bene quelle parole? Le diciamo con vera fede e col dovuto rispetto? Escono dal nostro cuore o semplicemente dalla bocca? Ci rendiamo conto che in quel pane e quel vino, appena consacrati e che il celebrante presenta a tutti i fedeli, è presente Dio che si offre a noi e, nel mistero, si rende visibile? Aggiunge il Nostro: “Ora è assolutamente chiaro, senza alcun dubbio e alcuna controversia, che la felicità dei beati (S. Tommaso d’Aquino, Summa Theologica) consiste nella visione di Dio”. In un certo qual modo, dunque, quando fermiamo il nostro pensiero e contempliamo la presenza di Dio nelle specie eucaristiche, noi partecipiamo, seppur in modo imperfetto, della gloria dei santi che Francesco definisce “essenziale” e ci invita ad una riflessione profonda prendendo in considerazione la Divinità, ossia Dio stesso, la maternità della Vergine Maria e la gloria in se stessa della quale Dio è “sommo soggetto”. La Divinità: è Dio stesso, un “Essere superiore a tutti gli altri” che nonostante la sua onnipotenza, però “non può creare cosa alcuna più grande di se stesso”; la Maternità di Maria, “che è l’opera più eccelsa che l’onnipotenza del Signore possa operare in una semplice creatura; la Gloria: “la più grande che si possa creare poiché ha Dio stesso per oggetto”. E l’uomo, nella sua presunzione, vorrebbe indagare su questi misteri esulando dalla Fede? Impossibile!!!
Abbiamo citato san Tommaso d’Aquino la cui memoria ricorreva ieri e gli chiediamo scusa per questo piccolo ritardo. Preghiamo
O Dio che hai reso grande san Tommaso d’Aquino per la ricerca della santità di vita e la passione per la sacra dottrina, donaci di comprendere i suoi insegnamenti e imitare i suoi esempi. Amen
La gloria umana è insignificante di fronte a quella che, anche oggi, Dio prepara per i suoi figli fedeli. Buona giornata,
PG&PGR