25 Gennaio 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

quello dell’umiltà, nel pensiero di Francesco di Sales, è un pensiero ricorrente e persistente che ci richiama continuamente a meditare e, soprattutto, cercare di mettere in pratica questa virtù. Perfino gli Angeli, spiriti celesti che stanno davanti a Dio e godono della sua visione, quando sono inviati all’uomo, dice, si rivestono di umiltà mettendosi al suo servizio: “Chi non ammirerà l’umiltà degli spiriti angelici vedendoli abbassarsi in uffici così vili, quali servire gli uomini, e non soltanto quelli che hanno l’uso di ragione e che sono in grado di corrispondere alle loro aspirazioni, ma perfino i bambini?”

Quella dell’umiltà, la vera umiltà non ostentata, ma vissuta profondamente, è la lezione che ci viene direttamente dalle parole del Cristo: «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11,29-30). L’uomo, continua il Nostro, è soffocato dall’orgoglio, e se questo era vero ai suoi tempi, oggi lo è ancor di più: si cerca la stima degli altri, il rispetto, ci si sente grandi anche se si è piccoli: “Vogliamo che si ignori la nostra bassezza e non si guardi mai alla nostra miseria, ai nostri difetti, alle nostre imperfezioni”. Chi di noi, infatti, può dire di non avere difetti e imperfezioni? Ma nonostante queste nostre miserie il Salvatore non ha assunto una natura angelica per redimerci dal peccato, ma una natura umana facendosi in tutto, tranne nel peccato, simile a noi. In questo modo Egli ha elevato l’uomo che, in diversi modi si mette al servizio di Dio e dei fratelli ad una dignità “così eccelsa che supera, in un certo senso, quella degli spiriti angelici, benché questi siano più felici trovandosi nel possesso certo e vedendo Dio faccia a faccia”. Vi sembra esagerato? Eppure, prosegue il Salesio, a degli uomini il Signore ha concesso di amministrare i suoi “tesori”: alcuni, scelti da Dio possono avere “la grazia e la felicità di maneggiare e toccare in prezioso Corpo di Colui che gli Angeli vedono e nondimeno non possono toccare come loro. Hanno anche il potere di rimettere i peccati; sono i tesorieri della Chiesa e i dispensatori dei tesori che la divina Bontà ha affidato a lei, ossia i Sacramenti che ci conferiscono la grazia”. Ma certamente, non per questo noi preti siamo migliori di tanti cristiani laici…

Oggi celebriamo la Conversione di san Paolo e preghiamo con le parole della Liturgia:

O Dio che hai illuminato tutte le genti con la predicazione del beato apostolo Paolo, dono a noi, che oggi celebriamo la sua conversione, di camminare verso te seguendo i suoi esempi per testimoniare la tua verità dinanzi al mondo. Amen

Oggi una preghiera per tutti i sacerdoti, quelli che conoscete e anche tutti quelli sparsi nel mondo: che il Signore ci conceda di essere sempre umili e meno indegni di essere suoi ministri. Una preghiera particolare per PGR che oggi ricorda il trentanovesimo anniversario di Ordinazione sacerdotale. Buona giornata e buona domenica,

PG&PGR