Carissimi,
tutti sappiamo che il nostro organismo, per funzionare bene, ha bisogno di essere nutrito con una certa varietà di cibi ma, dice il “dietologo” Francesco di Sales, tra i vari elementi “ci si nutre meglio mangiando carne (non troppa!) perché ha un rapporto più stretto con la composizione del nostro corpo”. Evidentemente egli non vuole entrare in polemica con chi sostiene il contrario, ma con tale affermazione vuole introdurre una ulteriore riflessione sugli Angeli: la carne è cibo per gli uomini, mentre “l’alimento che ha più rapporto con la natura degli Angeli è la volontà di Dio”. Egli, dopo averli creati, ha rivelato loro il bene e il male, perché scegliessero tra i due e anche a noi, poveri mortali, attraverso la Parola, la Tradizione e il Magistero della Chiesa, rivela cosa è bene e cosa non lo è lasciandoci, comunque, liberi di scegliere. Attingendo ad un testo di Ugo di San Vittore (1096-1141), prosegue: “Lucifero e quelli del suo seguito non vollero sottomettersi al volere divino né decidersi a servire Dio per l’eternità; ma, desiderando, per orgoglio e presunzione, di essere simili a Lui, si chiesero perché il Verbo eterno non prendesse la loro natura, per diventare eguali a Lui”. Furbo Lucifero: se non possiamo essere come Dio aggiriamo l’ostacolo: che sia suo Figlio a prendere la nostra natura; l’inganno è evidente…anche in termini “matematici”: se A (Dio) è uguale a B (Gesù, il Verbo) e B diventa uguale a C (gli angeli ribelli), anche C sarà uguale ad A. A questo punto c’è l’intervento di san Michele che “quasi rimproverando Lucifero per la sua temerità, gli disse: Chi è simile a Dio? E con quella frase lo fece precipitare con tutta la sua schiera sventurata nel profondo dell’inferno”. Michele, come certamente ricorderete, è la traduzione italiana del nome ebraico “mi” (chi) “kha” (come) “El” (Dio), Chi (è) come Dio? Nessuno, tra gli esseri creati, può essere come Dio (anche se qualcuno crede di esserlo!). Commenta ancora il Nostro: “Il glorioso Arcangelo e tutti quelli della sua schiera presero in un attimo e con tanta perfezione e stabilità di risoluzione, ‘cotta sotto la cenere’ della santa umiltà, di sottomettersi alla divina Maestà…rendendoli eternamente felici”. A noi sembra molto evidente quale sia l’insegnamento che il santo vescovo vuole trasmetterci: se desideriamo essere felici in questa vita e, soprattutto in quella eterna, dobbiamo, con tanta umiltà, sottometterci alla volontà di Dio.
Preghiamo
Padre che sei nei cieli, sia sempre fatta la tua volontà; dacci il pane quotidiano, quello per il corpo e quello per lo spirito, perdona le nostre infedeltà e difendici dagli assalti del male. Amen
Ed oggi facciamo qualche umile, ma fermo proposito di bene. Buona giornata,
PG&PGR