23 Aprile 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

“Quello che è urgente è la correzione del cuore che spesso si allontana dagli impegni presi col Battesimo”. Quanto sono vere queste parole anche, e soprattutto, ai nostri tempi! Francesco di Sales, pur essendo un inguaribile ottimista, non può chiudere gli occhi di fronte alle infedeltà dell’uomo. Dice: “Poveri noi! Penso alla fedeltà che tutti noi abbiamo giurato alla divina Maestà al santo fonte del battesimo e quanti pochi sono quelli che la mantengono! Guardate, per piacere, i due santi di cui oggi celebriamo la festa, i santi Cosma e Damiano, che subirono molti supplizi ma preferirono morire piuttosto che rinnegare la fede e la lealtà dovuta al loto Creatore, dicendo un piccolo ”sì”. Noi tutti dovremmo fare la stessa cosa, se fossimo come dovremmo essere”. Non c’è che dire, è un bell’esame di coscienza quello che il Nostro ci propone! Dopo questo piccolo “sfogo”, torna alle Beatitudini e prende in considerazione la prima che mette in risalto la povertà di spirito: “Cosa credete che sia la povertà di spirito? Non è altro che la santissima umiltà, dato che la ricchezza di spirito è la vanità, l’orgoglio e la presunzione che fanno sì che ci gonfiamo e che pensiamo di essere ricchi, benché poi, in realtà, siamo molto poveri (Cfr. Ap. 3,17)”. Non possiamo fare a meno di ripetere che le ricchezze, il potere, la sete di guadagno, accecano il cuore, lo ingannano facendogli prendere decisioni che allontanano sempre di più dal cuore di Dio. La stessa carità, che tutto perfeziona, dipende dall’unione inseparabile che essa ha con l’umiltà: “Se mi dite che avete la carità, ma non avete l’umiltà, vi dirò che mentite; se mi garantite di avere l’umiltà, ma non avete la carità, fate una affermazione senza senso”. Se tanti capi di governo o “capitani” d’industria, pur dicendosi cristiani, si confrontassero con tale affermazione…! Certamente, ammette il de Sales, l’umiltà, per sua natura “è una piccola virtù” anzi la più piccola; la carità è la prima, la più alta in quanto abbraccia Dio, ma “nondimeno vuole unirsi all’umiltà con la quale è sposata”. Si può forse amare una persona e non amare sufficientemente un’altra a cui la prima è legata? Certamente sarà un amore “traballante” che ha bisogno di trovare sostegno nell’umiltà… A volte può essere difficile, ma non impossibile.

Preghiamo con la liturgia odierna

O Dio, che ci dai la gioia di rivivere agni anno la risurrezione del Signore, fa’ che mediante la liturgia pasquale che celebriamo nel tempo possiamo giungere alla gioia eterna. Amen

Unire la carità all’umiltà e l’umiltà alla carità…quanto meno, oggi, proviamoci!

Buona giornata,

PG&PGR