Carissimi,
avviandosi alla conclusione di questa Esortazione, Francesco di Sales si sofferma a considerare brevemente alcuni aspetti del brano di Luca 1,3-45. Il primo riguarda la sollecitudine con la quale Maria decide di intraprendere quel lungo viaggio da Nazaret ad Ain Karim dove abitava l’anziana parente Elisabetta: “L’evangelista dice dunque che la Vergine si alzò con sollecitudine e salì le montagne di Giuda, per dimostrare la prontezza con la quale bisogna rispondere alle ispirazioni divine”.
Non vi sembra questo un invito per tanti cristiani “pigri”? Prendiamo ad esempio una domenica mattina, d’inverno…Fa freddo, a messa ci andrò più tardi tanto il Signore non scappa…” e quel “più tardi” non arriva mai…! Un altro aspetto che il Nostro ci invita a considerare è quello della benedizione di Dio per chi lo sa accogliere e ci offre l’esempio dei tanti personaggi dell’Antico Testamento che hanno accolto Dio nei suoi profeti e di quali grazie sono stati colmati; esclama: “Quali grazie e quante benedizioni celesti scesero sulla casa di Zaccaria nella quale entrava ‘l’Angelo del grande consiglio, il vero Giacobbe e il Profeta divino, la vera Arca dell’Alleanza, Nostro Signore’, chiuso nel grembo della Madonna!” E noi chiediamoci: quale accoglienza ci riserviamo, l’un l’altro, in famiglia, nell’ambito lavorativo, nella comunità religiosa o parrocchiale? Ma forse la considerazione maggiore ci viene dalle parole di Elisabetta: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (v.5). Maria ha creduto e il suo assenso ha reso possibile che il disegno di Dio per la salvezza del genere umano, avesse inizio. E noi, quanto siamo disposti a credere, a sperare e a dire il nostro “sì” affinché, in un certo qual modo, anche in noi possa realizzarsi il mistero della salvezza? Il Signore, per fare questo, vuole servirsi anche del nostro povero “Fiat”. Francesco conclude con questa ultima raccomandazione alle sue suore e, di conseguenza, a tutti noi: “(Mie care sorelle), abbiate molta cura nell’improntare la vostra vita sulla Sua; siate dolci, umili, caritatevoli, buone(i), e in questa vita magnificate il Signore con Lei. Se voi farete questo fedelmente e umilmente in questo mondo, senza dubbio, in Cielo, canterete il Magnificat con la Vergine”. Nella nostra giornata abbiamo tante occasioni per essere umili, dolci, caritatevoli, accoglienti… Non trascuriamole.
Preghiamo con le parole della liturgia odierna
Accompagna con la tua benevolenza, Padre misericordioso, i primi passi del nostro cammino penitenziale, perché all’osservanza esteriore corrisponda un profondo rinnovamento dello spirito. Amen
Beh, almeno…proviamoci. Buona giornata,
PG&PGR