3 Marzo 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

a questo punto Francesco di Sales ci offre alcune sue considerazioni che definisce “molto piacevoli” partendo dalla certezza che la Vergine intraprese quel lungo e difficoltoso viaggio né per curiosità, né, tanto meno, per mettere in dubbio le parole dell’angelo circa Elisabetta. La prima considerazione: “Vi andò per vedere la grazia che Dio aveva concesso ad una brava donna, vecchia e sterile, di concepire un figlio nella sua sterilità”.

Maria non aveva dubbi: era la grazia di Dio che aveva operato per liberare questa donna dalla disgrazia di non poter avere figli. Non dobbiamo dimenticare che l’antica Legge considerava la sterilità una “punizione divina” e quindi un’onta. Inoltre, continua, “vi andò anche per servirla in quella gravidanza e darle tutto l’aiuto che le fosse possibile”. Maria non è soltanto “l’umile serva del Signore”, ma anche colei che si mette a disposizione delle sue creature quando si trovano in evidenti difficoltà e invocano il suo nome. “Vi andò anche – prosegue il Nostro – per manifestarle l’altissimo mistero dell’Incarnazione, che era avvenuto in lei”. La gioia per la realizzazione della promessa della venuta del Messia, Maria non la tiene per sé, vuole condividerla con Elisabetta che riteneva “donna giusta, molto buona che temeva Dio” che attendeva ciò che i profeti avevano annunciato; oggi vuole condividerla con ognuno di noi che siamo peccatori, ma che attendiamo fiduciosi la nuova venuta del Signore nella gloria. Aggiunge Francesco: “Vi andò anche per ridare la parola a Zaccaria (marito di Elisabetta), che l’aveva perduta per la sua incredulità all’annuncio dell’angelo” (Cfr. Lc 1, 19-20). Povero Zaccaria! Dopotutto ciò che obiettava al messaggero celeste era plausibile, ma troppo umano, troppo…impossibile…Zaccaria non ascolta, a differenza di Maria che apre il suo cuore per accogliere le grandi cose che l’Onnipotente voleva fare in lei (Cfr. Lc 1,49). Ed eccoci alla quarta considerazione: “Maria sapeva che quella visita avrebbe portato una somma di benedizioni alla casa di Zaccaria, che si sarebbero riversate anche sul bambino ancora nel grembo di Elisabetta, per cui sarebbe stato santificato al suo arrivo”. Quel bambino che aveva esultato nel grembo della madre al momento dell’incontro con una altro Bambino, anch’Egli nel grembo di suo madre, sarà colui che farà da “battistrada” al Salvatore ed avrà l’umiltà di scomparire dalla scena del racconto evangelico per riapparire soltanto al momento supremo del dono della sua vita (Mt 143-12).

Preghiamo

Signore, ti chiediamo il dono dell’umiltà che ha animato la vita della Vergine Maria e il “ritiro” di Giovanni il Battista. Facci comprendere sempre più che l’umiltà è una delle vie principali per arrivare alla Gloria del cielo. Amen

Pensando a Maria e al Battista cerchiamo, oggi, di vivere con più convinzione la virtù dell’umiltà.

Buona giornata,

PG&PGR