Carissimi,
tra nove mesi esatti sarà nuovamente Natale! Oggi, infatti, con tutta la Chiesa, celebriamo la solennità dell’Annunciazione a Maria Vergine e il mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio nel suo seno. A lei, Vergine e Madre affidiamo noi stessi, le nostre comunità e le nostre famiglie. Torniamo ora a san Francesco di Sales che, come aveva già fatto nelle “Controversie”, riferendosi chiaramente a Calvino, Lutero ed altri, dice con molta schiettezza, a proposito del comandamento dell’amore di Dio: “Alcuni pazzi ed insensati che hanno preteso sostenere che era impossibile osservarlo finché ci troviamo in questa vita, hanno sbagliato in modo grossolano, in quanto Nostro Signore non ne avrebbe mai fatto un comandamento per l’uomo senza dargli contemporaneamente anche la capacità di adempierlo”. Certo che “il dolce Salesio” non ci andava leggero! Ma anche nei confronti di chi dichiarava questa presunta “impossibilità” aggrappandosi a motivi molto più umanamente terreni, ha parole di rimprovero: “Dicono alcuni altri, Dio vuole che l’amiamo con tutto il nostro cuore, con tutto il nostro spirito, con tutte le nostre forze, con tutto il nostro pensiero e con tutte le nostre capacità: e come potremmo farlo in questa vita, dato che dobbiamo amare i nostri papà, le nostre mamme, le nostre mogli e i nostri figli: In che modo, dovendo il nostro amore essere diviso, potremmo amare Dio con tutte le nostre forze?” E commenta: “Povera gente, come vi manifestate per quello che siete, e che avete lo spirito, ma non per comprendere le cose di Dio…per quello che sono”. E’ vero che Dio è esigente, geloso, come abbiamo già ricordato più volte, ma non esclusivo, chiuso in Sé stesso in quanto non teme certo la “concorrenza” degli amori umani, essendone, oltretutto l’origine (anche se molti lo ignorano!), anzi li anima, li rafforza, li sostiene perché siano amori secondo i suoi disegni, amori che non allontanano, ma avvicinano a Lui. Certamente, ammette il de Sales, il Signore non ci chiede di amarlo come fanno i Beati in paradiso in quanto essi non sono più legati alla materialità e alle esigenze della vita come noi. Ma, prosegue: “Noi possiamo realmente amare Dio con un amore solido e immutabile pur non rimanendo in continuazione nell’esercizio del nostro amore”. Questo, evidentemente non dà il permesso di prenderci qualche “licenza”… Certamente abbiamo bisogno di pensare alle cose terrene, al lavoro, alla famiglia e…riposare. “Solo la Madonna – aggiunge – ha goduto del privilegio di poter amare Dio in questa vita senza alcuna interruzione, perché, mentre dormiva, il suo spirito non cessava di slanciarsi in Dio”.
Preghiamo con le parole dell’odierna liturgia
O Padre, tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria: concedi a noi, che adoriamo il mistero del nostro Redentore, vero Dio e vero uomo, di essere partecipi della sua vita immortale. Amen
E se oggi provassimo, nei limiti del possibile, a trasformare in preghiera le nostre occupazioni quotidiane e quindi in atti d’amore verso Dio attraverso il nostro prossimo?
Buona giornata e buona solennità dell’Annunciazione.
PG&PGR