21 Marzo 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

probabilmente, se Marta fosse stata più paziente e non si fosse lamentata della scelta della sorella, Francesco di Sales non avrebbe avuto, in questa Esortazione, l’occasione di parlarci ancora dell’importanza della pazienza nella nostra esistenza, ma altrettanto probabilmente ne avrebbe trovata qualche altra. Ecco come prosegue: “Ci vuole certamente molta attenzione per non commettere atti di impazienza…ma praticare il coraggio spirituale, non lasciarsi mai scoraggiare nel bene, questo non può essere fatto se non con una grande attenzione per osservare la discrezione”.

E qui, col termine “discrezione” vuole sottolineare l’importanza del rispetto per gli altri e per le loro scelte, anche quando non le condividiamo. Aggiunge: “Dico la stessa cosa per la costanza, la perseveranza, l’affabilità, la prudenza, la temperanza, e principalmente per la temperanza nelle parole”. La mormorazione, il giudizio temerario, la maldicenza o, come la chiama Papa Francesco, il “chiacchiericcio”, sono cose da evitare a qualunque costo in quanto non portano altro che male. Su questo il de Sales è molto chiaro e severo: “Quali briglie occorre mettere alla lingua per impedirle di correre per le strade come un cavallo impazzito ed entrare nella casa del prossimo, o addirittura nella sua vita; o per censurarla e controllarla, o addirittura per sottargli un po’ di stima”. Cosa non possono fare certe parole e certi giudizi nei confronti del nostro prossimo? Quante vite rovinate, in modo particolare tra i giovani, attraverso i cosiddetti “social”. Tanti fatti di cronaca, purtroppo, ce ne danno una triste testimonianza. Cosa possiamo fare noi cristiani per impedire tutto ciò? L’unico modo per uscire da certe situazioni, afferma Francesco, è l’esercizio forte, convinto e convincente, della carità, dell’amore di Dio che si traduce in amore del prossimo: “L’amore ha un solo atto, che è la congiunzione e l’unione. Amare Dio sopra tutte le cose, è il primo comandamento; amare il prossimo sopra tutte le cose che non sono Dio, è l’immagine del primo comandamento”. Nella Sacra Scrittura è detto molto chiaramente: Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello. (1Gv 4,20). A domani per concludere questa Esortazione.

Preghiamo con le parole della liturgia del giorno

Dio onnipotente e misericordioso, donaci di essere interiormente purificati dall’impegno penitenziale della Quaresima per giungere alla Pasqua con spirito rinnovato. Amen

Abbiamo un estremo bisogno, ogni giorno, di chiedere al Signore uno spirito nuovo, capace di amare Lui e in Lui il nostro prossimo. Buona giornata,

PG&PGR