12 Marzo 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

è il 15 agosto 1618 e Francesco di Sales inizia una nuova Esortazione di fronte ad un uditorio variegato che comprende anche molti laici e persone semplici. E’ la festa dell’Assunzione della santa Vergine, una festa antica celebrata in Oriente fin dal IV-V secolo e assimilata dalla Chiesa cattolica intorno al VII secolo. Solo dopo circa dodici secoli, quello dell’Assunzione di Maria al Cielo in anima e corpo diventerà “Dogma di Fede” con la Costituzione Apostolica “Munificentissimus Deus” del papa Pio XII il 1° novembre 1950. Nonostante questo “ritardo” la Chiesa cattolica ha sempre professato la sua fede in questo privilegio di Maria del quale il de Sales è stato uno dei sostenitori ed esordisce dicendo: “La Chiesa celebra oggi la festa del glorioso trapasso o dormizione della santissima Vergine e della sua Assunzione. Sono in molti ad aver dato a questa festa nomi diversi: alcuni la chiamano Assunzione, altri Incoronazione di Nostra Signora in Cielo, altri ancora sua Accoglienza in Cielo”. Quello del “trapasso”, o della “Dormizione” della Vergine, da questa vita alla gloria del cielo è uno degli argomenti per i quali, come si suol dire, sono stati versati fiumi di inchiostro. Le considerazioni fatte da tante teologi illustri non si contano, come dice lo stesso Francesco; ma lui si limita, in questa Esortazione, a prenderne in esame soltanto due: “In che modo la santa Vergine ricevette il Nostro Signore e Maestro quando discese dal Cielo in terra, e come il suo divin Figlio la ricevette quando ella lasciò la terra per salire al Cielo”.  Ci sembra di capire che nel pensiero del Salesio il Mistero dell’Incarnazione che inizia con il “sì” di Maria e quello della sua Assunzione a Cielo hanno un’unica matrice: quella dell’accoglienza. E come è solito fare, ormai lo abbiamo imparato, prende il discorso un po’ alla larga partendo dal vangelo che la liturgia del tempo prevedeva per quel giorno e cioè il brano di Luca 10,38-42, dove l’evangelista parla delle due sorelle di Lazzaro, Marta e Maria e del diverso modo di accogliere il Signore Gesù nella loro casa: la prima si affanna a fare di tutto e di più per ricevere degnamente il Maestro, con un bel pranzo; l’altra, seduta ai piedi di Gesù ascolta la sua Parola. Come certamente ricorderete, ad un certo punto, Marta si lamenta con il Signore per il mancato aiuto della sorella. Gesù, bonariamente, la rimprovera e giustifica l’altra dicendo: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». A questo punto qualcuno chiederà: ma cosa c’entra questo con l’Assunzione di Maria? Calma e pazienza fino a domani, cari amici e amiche.

Preghiamo con le parole della liturgia odierna

Guarda, o Signore, il popolo a te consacrato, e fa’ che, mortificando il corpo con l’astinenza si rinnovi con il frutto delle buone opere. Amen

 

Oggi potremmo cercare di fare un po’ di mediazione tra l’indaffarata Marta e l’assorta Maria…

Buona giornata,

PG&PGR