Carissimi,
tante volte ci siamo sentiti porre questa domanda, soprattutto dai giovani: a che cosa “servono” le suore di clausura? Forse, soprattutto nella società odierna, agli occhi di molti, la scelta della vita claustrale è inconcepibile e appare come una “fuga” dal mondo reale. Nulla di tutto questo! Tale scelta, sottolinea Francesco di Sales, risponde ad una ispirazione molto alta per “conquistare il puro amore di Dio, che è la perla preziosa… che non si può acquistare che a prezzo di tutte le cose. Se volete entrarne in possesso, dipende da voi, ma sarà necessario…abbandonare voi stesse”.
Abbandonare se stessi! Altro che fuga dal mondo! E’ un vero atto di coraggio… Quel giovane ricco del quale parla il Vangelo (Mc 10,28-31) questo coraggio non l’ha avuto…! Però, facciamo bene attenzione: l’invito all’abbandono coraggioso non è limitato ai soli religiosi/e (di clausura e non), ma è rivolto a tutti/e. Qualcuno, saggiamente, ha scritto che “lasciare tutto per seguire Cristo vuol dire fidarsi di Dio. E’ un gioco continuo alla fiducia. Con Gesù, lo sappiamo, non ci si rimette mai. Egli non ti dà una fregatura, però devi combattere con la tua poca fede che ti fa dubitare” (F. Mastrolonardo). Non possiamo certo negare che “lasciare tutto per seguire Cristo”, sia faticoso in quanto esige una buona dose di forza d’animo e di coraggio. E per lasciare tutto, si intende mettere da parte se stesso/a per lasciare il posto all’altro/a che è il modo più comune col quale il Signore ci si manifesta. Cosciente di questa difficoltà dell’animo umano, Francesco offre alle sue suore, e di conseguenza anche a noi, “tre piccole riflessioni che vi faranno vedere che il compito è più facile di quanto pensiate e vi saranno di consolazione”. La prima, dice “è che colui che vi ha chiamato alla conquista del purissimo amore è sufficientemente forte per aiutarvi”. Il Signore, attraverso il Battesimo, invita ogni cristiano/a a vivere pienamente il suo amore e nelle difficoltà non fa mai mancare l’aiuto del suo Spirito. La seconda è basata sul coraggio e sul riconoscere che lo possiamo attingere solo in Dio: “E’ proprio in questo modo che deve manifestarsi il nostro coraggio, non tanto nel fare, quanto nel lasciar fare di noi quello che si vorrà” sull’esempio del Signore Gesù che ha lasciato fare ai suoi carnefici… La terza, prosegue, “è l’onore che voi avete nel venire a compiere la vostra offerta sotto la protezione di Maria la quale rimase nel mare di questo mondo…senza venire in alcun modo contagiata dai vuoti piaceri terreni”. Con queste parole che suonano come un invito per tutti ad affidarsi alla protezione e alla guida della nostra Madre celeste, si conclude questa Esortazione.
Preghiamo con le parole della liturgia odierna
Volgi il tuo sguardo, o Signore, a questa tua famiglia, e fa’ che, superando con la penitenza
ogni forma di egoismo, risplenda ai tuoi occhi per il desiderio di te. Amen
E se oggi saremo assaliti d qualche dubbio o sopraffatti da qualche difficoltà, ricorriamo con fiducia a di Colei che ha sempre uno sguardo d’amore per tutti i suoi figli.
Buona giornata,
PG&PGR