10 Marzo 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

il nostro Francesco, continuando nella sua esposizione, dopo aver ribadito, qualora qualcuno non lo avesse ancora capito, che è Dio la perla preziosa , aggiunge che per conquistarla, bisogna vendere tutto. E l’esempio che porta, quello dei primi cristiani, ci sembra appropriato soprattutto se lo confrontiamo col modo “annacquato” di vivere la propria fede, comune a tanti cristiani di oggi. Essi, dice, “non si accontentavano di osservare i comandamenti di Dio, ma praticavano con esattezza anche i suoi consigli, e abbandonavano tutto senza riserva tanto che si poteva affermare con sicurezza che avevano un cuore solo e un’anima sola perché tra loro non c’era spazio per la parola mio e tuo”.

Cosa è rimasto di questa comunione fraterna nel cristiano di oggi? Una domanda che dovrebbe farci riflettere e…metterci in crisi. Certamente la nostra società non ci permette di vivere al cento per cento nella loro stessa maniera, ma senz’altro si potrebbe imparare ad essere meno egoisti e meno gelosi delle nostre cose senza aspettarci sempre qualche cosa in cambio. A tale proposito il Salesio ci fa notare come anche gli Apostoli furono “vittime” del “do ut des” (do affinchè tu dia), tanto che, come leggiamo in Mt 19,27, san Pietro rivolse al Maestro questa domanda: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, che cosa dunque ne otterremo?». E prende in prestito le parole di san Bernardo che dice: “Povero san Pietro, come fai a vantarti di aver lasciato, e che motivo hai di esagerare il distacco che hai operato, dicendo che hai lasciato tutto, visto che eri soltanto un povero pescatore, ed avevi abbandonato soltanto una barca e qualche rete?” Forse anche ad altri è accaduto di aver lasciato qualche cosa cercando il contraccambio senza capire che ciò che più importa è “lasciare e abbandonare se stessi…questo è sufficiente per dire di aver lasciato e abbandonato tutto”. Abbandonare se stessi non significa estraniarsi dalla realtà, ma viverla con un’altra ottica. Pensando che oltre alla realtà del mondo, molto spesso legata alle cose terrene, c’è un’altra realtà che ci attende…

Siamo al lunedì della prima settimana di Quaresima e preghiamo con le parole che la Liturgia odierna ci propone:

Convertici a te, o Dio, nostra salvezza, e formaci alla scuola della tua sapienza, perché l’impegno quaresimale porti frutto nella nostra vita. Amen

Ed oggi ripensiamo alla risposta che Gesù dà a Pietro (Cfr. Mt 19,29): “Chi avrà lasciato tutto per il mio nome riceverà cento volte tanto ed avrà in eredità la vita eterna.

Buona giornata,

PG&PGR