Carissimi,
con il mese di marzo (speriamo non troppo pazzerello), iniziamo una nuova Esortazione di Francesco di Sales datata 2 luglio 1618, in occasione della Festa della Visitazione della Santa Vergine. Non vi meravigliate chiedendovi: ma non si celebra il 31 maggio? E’ vero, ma fin dal 1263 l’Ordine Francescano, al quale se ne deve l’istituzione, celebrava solennemente questo racconto evangelico narrato soltanto dall’evangelista san Luca (1,39-45) il 2 luglio. Negli anni ’60, la riforma liturgica dovuta al Concilio Vaticano II, spostò la data al 31 maggio, a conclusione del mese tradizionalmente dedicato a Maria. Chiarito questo, andiamo alle parole di Francesco: “La nostra amabile e mai abbastanza amata Nostra Signora e Padrona, la gloriosa Vergine, appena ebbe dato il proprio consenso alle parole dell’angelo Gabriele, si compì in essa il mistero dell’Incarnazione”. Con quel “sì” inizia la storia del Verbo Eterno che si fa uomo per la salvezza di tanti uomini e che chiede, per fare questo, la collaborazione di una giovanissima donna. Maria apprende che anche la sua parente Elisabetta, benché sterile e avanti negli anni, sta aspettando un figlio; non ci pensa due volte e intraprende il lungo viaggio da Nazaret ad Ain Karim, città nella quale Elisabetta vive, affrontando un viaggio, dice Francesco, di circa 27 leghe (più o meno 140 chilometri) “accidentato per quella vergine tenera e delicata, perché si dovevano attraversare le montagne”. Alcuni autori, forse per sminuire l’importanza della Vergine nel disegno della Salvezza, dicono che “in lei ci fu una certa qual curiosità” e voleva accertarsi della veridicità delle parole del messaggero celeste. Evidentemente questa era una delle tesi dei calvinisti. Ma, ci fa notare il de Sales, tale tesi è smentita dalle parole stesse di Elisabetta: “Tu sei beata perché hai creduto”. Maria è grande perché ha creduto! Ora, prima di procedere nel testo salesiano potremmo farci questa domanda: cosa sarebbe accaduto se quella giovinetta avesse tentennato, prendendo tempo e considerando anche la sua posizione di promessa sposa? Come avrebbe spiegato questo fatto incredibile ai suoi genitori e a Giuseppe? Tanti autori si sono fatti la stessa domanda e tutti sono concordi, almeno quelli cattolici, nel rispondere che lo Spirito Santo ha sollecitato la risposta di Maria, benché ignara dell’essere stata concepita senza il peccato originale (Immacolata Concezione). Questo non sminuisce certamente la libera scelta della Vergine nel rispondere “Fiat” mettendosi a disposizione del disegno divino. Anche a noi lo Spirito ispira sempre buoni propositi e ci chiede di non opporvi resistenza.
Preghiamo con la liturgia del 31 maggio
Dio onnipotente ed eterno, tu hai ispirato alla Beata Vergine Maria, che portava in grembo il tuo Figlio, di visitare santa Elisabetta: concedi a noi di essere docili all’azione dello Spirito, per magnificare con Maria il tuo santo nome. Amen
Il Signore ci conceda, oggi e sempre, di ascoltare la voce dello Spirito per vivere e testimoniare ai nostri fratelli e sorelle il suo amore.
Buona giornata e buona domenica,
PG&PGR