7 Febbraio 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

Maria viene offerta al Signore, quasi una anticipazione dell’offerta che farà di se stessa rispondendo “Fiat” alla chiamata a diventare la madre del Salvatore. Quella bambina di pochi anni, scelta da Dio, inizia il suo cammino, benché ancora inconscia di ciò che dovrà avvenire, verso la gloria! Francesco di Sales immagina quel momento: “Quanta gioia dimostrava quella Bambina, vedendo che era giunta l’ora che aveva tanto atteso!… San Gioacchino e sant’Anna cantavano lungo il cammino (da Nazaret a Gerusalemme, circa 150 chilometri, ndr) e la nostra gloriosa Signora e Padrona, con essi”. 

Il canto, come pensiamo tutti sappiano, è una delle forme di preghiera più belle; sant’Agostino insegnava che “il cantare è proprio di chi ama e chi canta prega due volte”. Pensiamo ai pellegrinaggi, tanto quelli antichi nei quali la fede sosteneva la fatica, quanto a quelli dei nostri giorni, senz’altro più comodi e veloci. Cosa fanno i pellegrini? Pregano, ma il più delle volte, lo fanno col canto. La nostra vita, se ci pensiamo bene, è un continuo pellegrinaggio verso il Santuario del Cielo e, sempre Agostino, ci incoraggia: «Cantiamo da viandanti. Canta, ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indugiare alla pigrizia. Canta e cammina. Cosa significa camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santità…». Come dicevamo ieri, il 21 novembre gli Oblati, anche se in forma devozionale, rinnovano i propri voti. Il Beato nostro Fondatore scelse proprio questa data in quanto, già al tempo di Francesco le religiose della Visitazione rinnovavano annualmente i loro voti. Dice il de Sales: “I primi cristiani facevano grandi feste, beninteso spirituali, nell’anniversario del loro battesimo, che era il giorno della loro dedicazione, ossia quello nel quale si erano dedicati a Dio”. Oggi sono pochissimi quelli che ricordano la data del loro battesimo; si è abituati a festeggiare il compleanno nel giorno della nascita e, in modo particolare, il 18° anno e poi, molto più in là, il 30°, il 40°, il 50°, ecc. Ma, commenta Francesco, gli antichi “non davano importanza al giorno della nascita, perché con la nascita non siamo figli della grazia, ma figli di Adamo…ma notavano, per dargli solennità, il giorno in cui erano stati resi figli di Dio col Battesimo”. Perché, dunque, non fare, se è possibile, qualche ricerca sulla data del nostro Battesimo per ricordarla in modo “solenne”? Lo stesso Papa Francesco, più volte, lo ha raccomandato.

Preghiamo

Ravviva in tutti noi, Signore, la grazia del Battesimo e rendici autentici testimoni del tuo Amore di Padre. Amen

Ed oggi, in modo particolare, ricordiamoci di ringraziare Dio che ci ha voluto figli suoi e i nostri genitori che hanno chiesto per noi questo dono. Buona giornata,

PG&PGR