Carissimi,
oltre a conoscere i misteri di Dio, afferma Francesco di Sales, i beati avranno la visione di tutti i Cori Angelici e ammireranno “la fede dei Patriarchi, l’obbedienza dei profeti, la carità degli apostoli, l’ardore e il fervore dei martiri, la purezza delle vergini, l’umiltà dei confessori della fede”. Ma in questa vita, potremmo chiederci, possiamo ammirare le stesse cose? Pensiamo proprio di sì in quanto, approfondendo le nostre conoscenze, leggendo la vita di qualche santo e, soprattutto, rileggendo qualche passo dell’Antico e del Nuovo Testamento, non potremmo non fermarci a riflettere su come questi nostri fratelli e sorelle, abbiano testimoniato la loro fede ed imparare da loro. Pensiamo a sant’Ignazio di Loyola: la sua completa adesione al Signore si deve alla lettura della vita di Gesù e dei santi che lo accompagnò durante la convalescenza in seguito ad una ferita riportata in battaglia. E’ proprio vero: per la nostra salvezza il Signore si serve di tutto. Continua il Nostro, supponendo che Dio ci usi la misericordia di enumerarci tra gli eletti: “I nostri corpi saranno gloriosi…essi avranno, come le nostre anime, i quattro doni della gloria: la sottigliezza, l’agilità, l’impassibilità e la chiarezza”. Ora, spiega, le nostre anime sono chiuse nei nostri corpi, ma quando esse, nella gloria, si ricongiungeranno ai corpi “le saranno comunicati quattro doni” attraverso i quali l’anima governerà il corpo; “essa avrà una tale sottigliezza che nessun ostacolo gli sarà di impedimento, una tale agilità che non ci sarà tiro di balestra che sia più veloce; e come sarà più sottile del raggio del sole, così sarà agile come i movimenti dello spirito e sarà più veloce del vento…in breve, per colmo di felicità, i beati saranno simili a Dio (1Gv 3,2).” Francesco conclude questa lunga Esortazione per la festa di Tutti i Santi (che abbiamo anche snellito!), con una decisa affermazione: “Non esiste Cielo per chi non ha carità” e, cita ancora san Bernardo che, parlando della misura con la quale si deve amare Dio, dice: «La misura è di non avere misura».
Oggi la Chiesa celebra sant’Agata, vergine e martire, giovane catanese del III secolo. Preghiamo:
Donaci, o Signore la tua misericordia per intercessione di sant’Agata, vergine e martire, che sempre ti fu gradita per la forza del martirio e la gloria della verginità. Amen.
Ed oggi, ripensando a tanti nostri fratelli e sorelle (con l’aureola o senza) che vivono già la gloria dei Beati, in forza della Comunione dei Santi, chiediamo il loro aiuto a la loro protezione. Buona giornata,
PG&PGR