Carissimi,
Francesco di Sales, proseguendo nella sua Esortazione per il giorno di Tutti i Santi, dice che i beati “non soltanto vedono Dio, ed è ciò in cui consiste la felicità, ma lo sentono parlare e parlano con lui, ed è questo uno dei motivi principali della loro felicità”. Se umanamente siamo contenti quando possiamo parlare con un amico lontano che, magari, non vediamo da tanto tempo, quanto saremo felici nel dialogare con Chi ci ha creato ed amato fin dall’eternità? Il Nostro, inoltre, si chiede quale sia il linguaggio e la lingua che essi usano per dialogare con Dio. E, come al solito, si dà anche la risposta: “La loro lingua e il loro linguaggio non è altro che quello di un padre con i suoi figli, tutto filiale e piena d’amore; infatti, essendo quel luogo la dimora dei figli di Dio, il loro linguaggio naturalmente è filiale e pieno di affetto, poiché il Cielo è il luogo dell’amore e nessuno vi entra se non possiede la carità e non ama Dio” e il prossimo, possiamo tranquillamente aggiungere. Dunque la carità, l’amore di Dio che si rende visibile e “operativo” attraverso quello del prossimo, è la chiave della porta del Paradiso. A questo punto Francesco si lancia in una profonda riflessione teologica che condivide con noi: “Colà Nostro Signore scoprirà loro grandi segreti, parlerà delle sue sofferenze, di quello che ha fatto per essi…Si intratterrà sul mistero dell’Incarnazione, della salvezza e della redenzione”. Non mancherà, però, di rivolgerci anche qualche piccolo e paterno rimprovero, proprio come fa un padre amorevole e paziente verso i figli: “Ho fatto questo per salvarvi e attirarvi a me. Vi ho atteso tanto tempo, seguendovi quando facevate i riottosi, costringendovi con dolce violenza ad accettare la mia grazia”. Il grande amore di Dio per tutti noi suoi figli ci porterà anche a comprendere i grandi misteri della fede “la Santissima Trinità, l’Incarnazione e tutto ciò che concerne la divinità e l’umanità di Nostro Signore, come pure ciò che riguarda la Madonna”. Quei grandi misteri che avvolgono la sfera Divina, le grandi discussioni teologiche, le differenze tra le varie confessioni cristiane, a quel punto, non avranno più senso. Tutto ci sarà rivelato con estrema chiarezza.
Ieri abbiamo celebrato la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, la Candelora e ci siamo presentati a lui con le candele accese…Preghiamo
Padre buono, quelle candele accese sono il simbolo della fede che illumina il cammino di ogni credente; aiutaci a tenerle sempre accese per essere annoverati, un giorno, tra i beati. Amen
Oggi ripensiamo alla nostra fede: cosa potremo fare per tenere accesa la nostra candela? Buona giornata,
PG&PGR