22 Febbraio 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

sapete che cosa è, nel linguaggio agricolo, il “manipolo”? Oggi la mietitura si fa con i macchinari, ma fino a non tantissimi anni fa, questo faticoso lavoro veniva fatto a mano: i falciatori afferravano con una mano un ciuffo di grano (manipolo), con tutta la gramigna che le era cresciuta intorno, e con l’altra “armata” di falcetto, la recidevano. Seguiva poi tutto un lavoro per separare il grano dalla gramigna. Francesco di Sales, nell’Esortazione dell’8 giugno 1618, venerdì dell’ottava di Pentecoste, che iniziamo a leggere oggi, usa questa similitudine per introdurre il discorso che toccherà, come vedremo, diversi argomenti: il Battesimo, la Cresima, ecc. Come tutti sappiamo il termine “Pasqua” significa “passaggio” e il de Sales sottolinea che “gli uomini compiono un passaggio molto fortunato col loro Battesimo, poiché passano dalla tirannia e dalla schiavitù del demonio alla grazia dell’adozione a figli di Dio”. E’ certamente un linguaggio molto forte che oggi non si usa più, ma la sostanza non cambia. Il manipolo viene battuto per liberarlo dalle erbacce, prosegue, e il Battesimo ha lo stesso effetto: prima di essere battezzati “siamo circondati da mille generi di inclinazioni tendenti al male; ma ancor più miseramente (non certamente in tenera età!), allorché, per nostra sventura, ci mettiamo a seguire le cattive tendenze e gli affetti depravati”. Tutti sappiamo bene che il Battesimo toglie il peccato originale rendendoci, a pieno titolo, figli di Dio, come abbiamo detto prima, che infonde in noi la sua Grazia, sufficiente per dominare le cattive inclinazioni, ma non le annulla. Sta poi alla volontà dell’uomo superarle. Raggiunta l’età della ragione, prosegue il Nostro, riceviamo il sacramento della Confermazione e con esso la forza dello Spirito per combattere lo spirito del male che, non di rado, ha la meglio su di noi. Gli Apostoli, commenta Francesco “abbandonarono tutto per seguire il Maestro” tuttavia, mantennero “le loro imperfezioni fino ad abbandonarlo”. Solo la forza dello Spirito Santo che scese su di loro nel giorno di Pentecoste, li rese “veri olocausti, sacrificati totalmente e consacrati senza riserve al servizio del suo amore”. Quello stesso Spirito ci è stato donato nel Battesimo e rinforzato con la Cresima continuando ad operare in noi ogni volta che invochiamo la Sua presenza, il suo aiuto e la sua luce, doni che solo questo “Illustre Sconosciuto” sa dare.

Oggi ricorre la festa della Cattedra di san Pietro e preghiamo

Dio onnipotente, concedi che tra sconvolgimenti del mondo non si turbi la tua Chiesa, che hai fondato sulla roccia della professione di fede dell’apostolo Pietro. Amen

Ed oggi, insieme a tutta la Chiesa, rinnoviamo la nostra professione di Fede dicendo semplicemente: Signore non permettere che ci allontaniamo da Te. Buona giornata e buona domenica,

PG&PGR