21 Gennaio 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

siete riusciti a mettere in atto quel proposito di ieri? Speriamo di sì e se fosse un sì “sbiadito”, proviamoci ancora. Lo stesso Nostro Signore, dice Francesco di Sales, “ci ha indicato, con il suo esempio, quanto dobbiamo rimanere saldi nei nostri propositi” e fin dal principio Egli fece il proposito di riscattarci. Tale proposito lo ha mantenuto e portato a termine col suo sacrificio vespertino sulla croce. Dunque, aggiunge Francesco, “ad imitazione del nostro Salvatore e dei suoi Angeli celesti, se noi siamo veri figli di Dio, non devieremo mai dai nostri propositi, ma persevereremo ad umiliarci e a servirlo sino alla fine della nostra vita, anzi, per tutta l’eternità, perché non ha promesso la corona a quelli che iniziano, ma a quelli che persevereranno” (Cfr. Lc 21, 18-19). Senz’altro, nel nostro cammino terreno, incontreremo chi ci inviterà, come è successo a Gesù (Cfr. Mt 27,40) a scendere dalla croce con frasi del tipo “ma chi te lo fa fare”, oppure “ancora credi a quello che dicono i preti?” o ancora “tutte storielle da vecchiette” e altre simili. Ma questo non deve turbarci; noi siamo convinti di ciò che Dio, nostro Padre, dice a tutti i suoi figli, tanto a quelli che scelgono di “vivere nel mondo”, quanto a quelli che decidono di consacrarsi a Lui con la professione religiosa: “Se noi siamo suoi figli, saremo saldi nei nostri propositi e persevereremo sino alla fine nell’umiltà e nel servizio alla divina Maestà”. Spesso si pensa che solo i santi siano in grado di fare grandi propositi e di portarli a termine, ma non è così. Francesco ci dice che “non è necessario avere dei grandi sentimenti o consolazioni” e nella Filotea, più volte, ci ha detto che la santità è per tutti, sia per quelli a cui il Signore concede “grandi sentimenti”, sia per coloro ai quali non li concede. Non dobbiamo, quindi, perderci d’animo o, peggio, mancare di fedeltà: “Dobbiamo vivere secondo la ragione e la volontà divina, e fare i nostri propositi con la punta dello spirito e la parte superiore della nostra anima…”. Lasciamo dunque che, anche nei momenti difficili e di aridità spirituale lo Spirito ci indichi la via da seguire.

Oggi celebriamo santa Agnese, vergine e martire, una giovane romana di dodici anni. Preghiamo dunque con le parole della liturgia:

Dio onnipotente ed eterno, che scegli le creature miti e deboli per confondere quelle forti, concedi a noi che celebriamo la nascita al cielo della tua martire sant’Agnese, di imitare la sua costanza nella fede. Amen

E se ieri non ci siete riusciti, perché non riprovarci oggi? Il Signore ci concede sempre i “tempi supplementari”. Buona giornata,

PG&PGR