Carissimi,
“Noi siamo tutti pesci rigenerati dall’acqua battesimale, perché navighiamo tutti nell’acqua di questo mondo”. Alcuni antichi graffiti, in modo molto semplice, raffigurano un uomo che scende alcuni gradini, si immerge nell’acqua e ne esce trasformato in pesce. Forse Francesco di Sales, mentre parlava alle suore della Visitazione, aveva in mente questa figura. Crediamo che tutti sappiate (e se non è così ve lo diciamo noi), che una delle più antiche immagini cristiane è proprio quella del pesce che le prime comunità usavano per indicare i luoghi di culto. Infatti la parola pesce in greco (ichthys) è un acronimo e presa lettera per lettera significa Gesù Cristo, Figlio di Dio, salvatore. E volendo sottolineare la chiamata che Dio rivolge ad alcuni di questi “pesci” invitandoli alla Vita Religiosa, il Nostro dice che rispondendovi essi si trasformano in uccelli e “benché si trovino sulla terra, non hanno ivi il loro cuore, perché lo proiettano molto spesso verso il cielo…”. Questo però, in qualche modo, crediamo che possa accadere anche a coloro che “vivono nel mondo”. Infatti l’uomo, immerso nelle acque del Battesimo, ne esce “pesce” e cioè diventa “un altro Cristo” chiamato ad essere suo coerede del Regno di Dio (Cfr. Rom 8,17). Certamente, aggiunge il santo vescovo, “è possibile salvarsi ed arrivare alla perfezione vivendo nel mondo” (e ci mancherebbe altro!!!) e questo lo dimostra il fatto che la Chiesa venera tanti santi e beati laici che, pur vivendo nel mondo hanno testimoniato, a volte anche col sangue, la loro fede in Dio. E se è fondamentale per i consacrati rinnovare ogni giorno la loro appartenenza a Dio attraverso i voti emessi, è altrettanto importante, per un laico, farlo attraverso la fedeltà nel matrimonio e l’impegno nella vita cristiana testimoniata anche nella famiglia e in tutti gli altri ambienti compreso quello lavorativo. Un grande esempio ci viene da una coppia di sposi, Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini, i primi sposi della storia della Chiesa ad essere beatificati come coppia dal papa san Giovanni Paolo II il 21 ottobre 2011. La loro quotidianità di coniugi e genitori fu sempre sostenuta dalla preghiera, dalla fedeltà al Vangelo e dall’unione intima con Gesù Eucarestia. Alla loro intercessione vogliamo affidare tutte le coppie di sposi delle nostre comunità.
Preghiamo
O Dio che hai sostenuto i beati coniugi Luigi e Maria con la grazia del matrimonio nei momenti lieti come in quelli tristi della vita fino alla perfezione della santità, concedi a tutti gli sposi, per la loro intercessione, di seguire la propria vocazione con animo lieto e sereno. Amen
Ed oggi un pensiero e una preghiera per tutte le famiglie e in modo speciale per quelle dove c’è qualche motivo particolare di sofferenza. Buona giornata,
PG&PGR