Carissimi,
la filosofia e, soprattutto, la teologia, prosegue Francesco, ci assicurano quanto è stato detto finora riguardo alle virtù e ci invita a fare questa riflessione: “Rifletti, Teotimo, che prudenza può avere un uomo intemperante, ingiusto e pigro, se sceglie il vizio e lascia la virtù? E come può essere giusto, senza essere prudente, forte e temperante, se la giustizia non è altro che perpetua, forte e costante volontà di dare a ciascuno il suo, se la scienza del diritto si chiama giurisprudenza, e se per dare a ciascuno il suo bisogna vivere con sapienza e moderazione, tenendo lontani da noi i disordini dell’intemperanza, per dare a noi stessi quanto ci appartiene?” Leggi tutto