La dedicazione della Chiesa Parrocchiale, intitolata a San Francesco di Sales è avvenuta, in una solenne celebrazione presieduta dall’allora Cardinale Vicario Ruini, il 23 Gennaio 2005 a pochi giorni dalla morte improvvisa del parroco storico Padre Giuseppe Chiminiello che aveva aspettato 44 anni questo momento.
Il merito della comunità nel completamento di questo progetto è stato considerevole. La chiesa di San Francesco di Sales a Roma si presenta infatti non solo come un monumento ma come espressione dell’intera comunità che la circonda e che rafforza la sua identità. La luce è un elemento di rilievo, presente sia sotto forma di “luce naturale”, che penetra attraverso le molteplici finestre distribuite lungo tutto il perimetro, che come “luce artificiale”, progettata appositamente per sottolineare gli spazi dell’assemblea riunita e per essere visibile dall’esterno in modo da dichiarare che “la chiesa è viva”. Il tutto è distribuito su di una pianta ottagonale che permette, con la sua regolarità, una distribuzione spaziale originale nella ricerca della centralità in cui l’assemblea è protagonista assieme all’altare. È una pianta che fonde la parte centrale con quella longitudinale utilizzando un ottagono sottoposto ad una trazione che lo porta ad essere irregolare e a presentare una sorta di navata centrale scandita dalla stessa copertura, nella ricerca di una forma che dichiari il suo essere chiesa sin dalla sua struttura.
Architettura innovativa e di pregio
Sono stati previsti due elementi diversi per la struttura: cemento armato per tutte le parti in elevazione, legno lamellare e rame per la copertura. Il colore bianco si distribuisce sull’intonaco esterno e sul cemento lisciato dell’interno, bianchi sono anche i vetri per porte e finestre nella parte bassa, azzurro trasparente nelle finestre in alto, blu scuro per gli infissi. Gli altri colori utilizzati si contrappongono per le tonalità calde che contraddistinguono il legno lamellare ed il rame del tetto, materiali ampiamente utilizzati nella tradizione e qui reinterpretati in una chiesa che si presenta come tramite tra tradizione ed innovazione.
L’utilizzo del rame per il tetto
Questa ricerca è ben rappresentata dalla scelta progettuale di utilizzare tegole in rame, il modello Prestige Compact di Tegola Canadese, che si presenta innovativa dal punto di vista tecnologico, pur utilizzando un materiale che l’uomo impiega da secoli proprio negli edifici destinati a durare nel tempo. Tale tegola, a livello di messa in opera, si plasma adattandosi bene ad ogni pendenza, ed il risultato finale è una scansione spaziale nella copertura creata da una trama di notevole interesse. L’elemento fortemente caratterizzante che viene percepito sin da subito è la stessa copertura, che si stende sopra l’edificio avvolgendolo in modo fluido, morbido, estendendosi a protezione dell’assemblea ivi riunita.
La vista frontale della chiesa è caratterizzata da una cornice a gettante che si staglia sopra il portale d’ingresso, avanza a punta a segnare un portale che, con un abile gioco di rastremazioni e ripetizioni, è quasi un invito ad entrare. Rappresenta un segno architettonico molto forte che ben si addice ad una chiesa che si vuole innalzare a proteggere i suoi fedeli accompagnandoli nel cammino della fede.
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Indirizzo: V.le Alessandrino 585, Roma
Progetto:
Arch. Lucrezio Carbonara, Arch. Paolo Dattero,
Arch. Alfredo Re (Studio Dattero & Re) – Roma
Direzione lavori:
Studio Pallotta Ass. Prof. – Roma