17 Marzo 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

nonostante le critiche mosse da qualche strenuo “difensore dei costumi”, come abbiamo letto ieri nella nota di P. Ruggero, Francesco di Sales non si scoraggia anzi, con la “grinta” propria dei montanari dell’Alta Savoia, con l’esperienza acquisita nel sostenere le tesi della Chiesa cattolica di fronte ai Calvinisti e, al tempo stesso, con la delicatezza del buon pastore, continua sulla stessa linea dicendo: “Senza dubbio la natura ha posto le mammelle nel petto affinché, siccome il calore del cuore vi esegue la preparazione del latte, come la madre è nutrice del bambini, così il cuore di lei ne sia il balio e il latte sia un cibo tutto d’amore”. Evidentemente questa affermazione non ha un carattere scientifico, ma simbolico: il latte è il nutrimento spirituale che sgorga dal cuore di Dio e viene offerto agli uomini. Proseguendo nella lettura del TAD ci imbattiamo in un’altra affermazione del de Sales che potrebbe lasciarci perplessi: il latte è un cibo “cento volte migliore del vino”. Ma cosa vuol dire? Egli fa riferimento a tre passaggi del Cantico dei Cantici (1,1-3; 4,10; 7,8) nei quali la sposa afferma che “le mammelle del suo Sposo sorpassano il vino”. Questa volta quei “castigatori” di cui si parlava prima, non possono dire nulla in quanto questa è Parola di Dio. Nella concezione biblica il vino è simbolo di allegria, di festa, di abbondanza. Ma il latte, soprattutto per un bambino, è sicuramente un nutrimento più sano, più digeribile e nutriente. Per questo continua facendo questo raffronto: “Il latte, che è un cibo sincero, pieno d’amore, raffigura la scienza e la teologia mistica, ossia quel dolce assaporare che deriva dalla compiacenza amorosa provata dallo spirito quando medita le perfezioni della bontà divina; ma il vino raffigura la scienza ordinaria e acquisita che si raggiunge con le argomentazioni, con il rigore di molti ragionamenti e dispute”. Certo, in questo contesto, il vino, per buono che sia, non ci fa una bella figura. Ma sappiamo bene che questa è soltanto una delle tante similitudini usate dal de Sales per mettere in risalto l’azione di Dio sull’uomo. Continua: “Ora il latte che le nostre anime succhiano dalle mammelle della carità di Nostri Signore è immensamente più pregiato del vino che ricaviamo dai discorsi umani: perché questo latte ha origine dall’amore celeste…il suo sapore è amabile e soave, la sua fragranza sorpassa tutti i profumi,,,dà gioia senza stravaganza, inebria senza ubriacare, non toglie i sensi, ma li eleva”. Ricordiamo un nostro vecchio Padre Generale, ormai tornato alla Casa del Padre da diversi anni che, anche durante i pasti, beveva soltanto latte. Chissà, forse aveva preso alla lettera queste parole di Francesco.

Preghiamo

Padre santo e misericordioso, infondi la tua grazia nei nostri cuori perché possiamo salvarci dagli sbandamenti umani e restare fedeli alla tua parola di vita eterna. Amen

Lasciamoci oggi inebriare dalla dolcezza che stilla dal cuore di Dio. Buona giornata,

PG&PGR