10 Febbraio 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

quando l’Apostolo Filippo, durante il discorso di addio riportato dall’evangelista Giovanni, disse al Maestro: «Signore mostraci il Padre e ci basta», Gesù rispose: «Chi ha visto me ha visto il Padre…io sono nel Padre e il Padre è in me»(Cfr. Gv 14,8-11). Francesco di Sales, proseguendo nella sua esposizione, dice: “Infatti, come potrebbe essere che questo Figlio divino sia la vera, realmente viva e veramente naturale immagine, somiglianza e figura dell’infinita bellezza e sostanza del Padre, se non rappresentasse infinitamente al vivo ed al naturale le infinite perfezioni del Padre?

E come potrebbe rappresentare infinitamente perfezioni infinite, se essa stessa non fosse infinitamente perfetta? E come potrebbe essere infinitamente perfetta, se non è Dio? E come potrebbe essere Dio, se non fosse un solo Dio con il Padre?” Ma il dubbio è sempre in agguato e l’apostolo Tommaso ne dà conferma; lui ha dubitato… (Cfr. Gv 20,24-29). Ma il suo dubbio si è sciolto come neve al sole di fronte al Signore risorto che gli mostra le mani e il costato e gli fa pronunciare la prima professione di fede nella divinità di Cristo: «Signore mio e Dio mio». Ricordiamo che il versetto finale “beati quelli che pur non avendo visto crederanno” è riferito a tutti noi, oggi! Il de Sales continua, dunque, asserendo qualcosa, riguardo al Padre e al Figlio, che ci coinvolge direttamente: “Dio è solo, ma non solitario, perché è solo nella sua unica e semplicissima Divinità, ma non è solitario perché è Padre e Figlio in due Persone”. A questo punto crediamo sia lecito chiederci: ma lo Spirito Santo che “ruolo” ha in questa unità di sostanza? E’ proprio l’azione dello Spirito a coinvolgerci: Egli essendo l’Amore che unisce il Padre e il Figlio, ci offre il modello perfetto di comunione, di comunità, di amore che deve regnare nelle nostre comunità, tanto in quelle religiose quanto in quelle parrocchiali e nella Chiesa intera. Ma dell’opera dello Spirito Santo il Nostro ci parlerà nel prossimo capitolo. Terminiamo riportando ciò che egli dice a proposito di un sogno che San Bernardo fece quando, ancora bambino, in attesa che iniziasse quella che oggi chiamiamo Veglia di Natale, si addormentò: sognò la nascita di Gesù dal “sacro ventre” di sua Madre e il ricordo di quel sogno, anche in età adulta, gli procurò sempre una gioia indicibile. Conclude l’Autore: “Se,  Teotimo, una visione mistica ed immaginaria della nascita temporale del Figlio di Dio che nasceva uomo da donna, puro da una vergine, rapì e diede una gioia così intensa al cuore di un ragazzo, che sarà mai quando i nostri spiriti, gloriosamente illuminati dalla luce beata, vedranno quella eterna nascita mediante la quale il Figlio procede «Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero» divinamente ed eternamente? Allora il nostro spirito si unirà per mezzo di un compiacimento inesprimibile a quell’oggetto tanto delizioso, e per una immutabile attenzione gli rimarrà eternamente unito”. E’ ciò che la bontà Divina vuole per tutti noi.

Oggi celebriamo la memoria di Santa Scolastica, sorella di San Benedetto che, attraverso una intensa preghiera, ottenne da Dio cose straordinarie.

Preghiamo

Santifica la tua famiglia, Signore, per l’intercessione e l’esempio di santa Scolastica, e concedi a noi di amarti e servirti con purità di cuore, per sperimentare la gioia della tua amicizia. Amen

Ed oggi …una preghiera più intensa. Buona giornata,

PG&PGR