21 Gennaio 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

Dio ci ama. Spesso noi ci fermiamo a questa affermazione senza pensarci su troppo; è qualcosa che, almeno noi credenti, diamo per scontato. Francesco di Sales, nel TAD, si spinge oltre per aiutarci a comprendere meglio le motivazioni di questo amore infinito, questa “azione” che Egli compie “in noi, senza di noi, per la sua bontà tanto amabile che ci previene con la dolcezza”.

Riprendendo la parabola che ci ha raccontato ieri, l’Autore afferma che “la sposa svenuta sarebbe morta nel suo svenimento senza il soccorso del re, così l’anima rimarrebbe perduta nel suo peccato se Dio non la soccorresse”. Ma anche qui c’è bisogno della collaborazione del “paziente” che deve lasciarsi curare seguendo le indicazioni del medico. Dice infatti: “Se l’anima così soccorsa acconsente ai movimenti della grazia, assecondando l’ispirazione che l’ha prevenuta e ricevendo i soccorsi e i rimedi opportuni che Dio le ha preparato, egli le darà forza e la condurrà con nuovi sentimenti di fede, di speranza e di penitenza fino al suo completo ristabilimento nella vera salute spirituale, cioè nella carità”. Nonostante la “salute” spirituale ritrovata, abbiamo comunque bisogno del continuo sostegno di Dio per camminare speditamente sorretti dalla grazia come afferma San Paolo: Cammino, ma non da solo, è la grazia di Dio con me” (Cfr. 1Co 15,10). Dunque le motivazioni dell’amore infinito di Dio verso di noi si riconoscono in questa Sua azione: continuare a sostenerci, anche se in grado di camminare da soli, attraverso il dono dello Spirito Santo che continua a fortificare il nostro agire, ci sostiene con la carità, ci soccorre, ci solleva, ci rinforza infondendo nel nostro cuore “l’amore che dà forza e vita” in quanto “e sempre in Lui e per Lui che viviamo, che camminiamo, che operiamo”. Considerando, però, la debolezza che accompagna sempre l’uomo, anche se ha raggiunto un “alto” grado di carità, questi non è immune dalla tentazione e per questo motivo “la divina bontà non cessa di assistere l’anima alla quale ha dato il suo amore e la sostiene continuamente con la sua santa mano. In tal modo: 1) si manifesta più chiaramente la dolcezza del suo amore verso di lei; 2) la ama con un crescendo continuo; 3) la immunizza contro le inclinazioni peccaminose e contro le cattive abitudini contratte con i peccati passati; 4) infine la custodisce e la difende contro le tentazioni”. E queste, lo sappiamo, sono sempre in agguato, tanto che, dice il Nostro: “Come gli uomini sani e robusti hanno bisogno di essere incoraggiati a ben impiegare la loro forza e la loro capacità…così Dio ci ha dato la carità e per mezzo di essa la forza e lo strumento per avanzare nel cammino della perfezione”. Dio, come un buon allenatore fa con i suoi atleti, continua a tenerci per mano, cammina e lavora al nostro fianco e questo non perché non si fidi di noi, ma perché sa che non possiamo fare a meno della sua continua assistenza.

Oggi ricorre la memoria di Santa Agnese, vergine e martire e dunque preghiamo con le parole che la liturgia ci offre

Dio onnipotente ed eterno, che scegli le creature miti e deboli per confondere le potenze del mondo, concedi a noi, che celebriamo la nascita al cielo di sant’Agnese vergine e martire, di imitare la sua eroica costanza nella fede. Amen

Ed oggi mettiamo ancora una volta la nostra mano in quella di Dio e lasciamoci “allenare” da Lui. Buona giornata e buona domenica,

PG&PGR