Carissimi,
come dicevamo ieri, San Paolo, nel raccomandare a Timoteo di non temere nel “buon combattimento della fede”, aveva ben presente nella sua mente quali fossero e quali sacrifici comportassero le difficoltà della testimonianza. Francesco di Sales stesso ne aveva fatto esperienza durante la sua missione nello Chablais e quindi, con cognizione di causa può scrivere: “Noi viviamo tra i rischi delle battaglie che i nostri nemici ingaggiano con noi; se non resistiamo, soccombiamo;
non possiamo resistere senza superare il nemico, né superarlo senza vittoria”. Il combattimento contro il male, di qualsiasi genere, ma in modo particolare quello che si nasconde nel cuore dell’uomo (anche nel nostro!), è duro, impegnativo, faticoso; ma San Paolo ci incoraggia: «Correte in modo da conseguire la vittoria» (Cfr. 1Co 9,24). La vittoria, poi, comporta un premio e, “qual è il premio se non Gesù Cristo? E come potrai raggiungerlo se non lo segui? Se lo segui camminerai e correrai sempre, perché Egli non si è fermato; anzi ha continuato la corsa dell’amore e dell’obbedienza fino alla morte e alla morte di croce”. La vita, vissuta nell’amore e per amore, è un cammino inesauribile, insaziabile, che sa affrontare la stanchezza e, spesso, anche la delusione, senza però rallentare il passo. Questo è l’invito che Dio ha fatto ad Abramo: «Cammina davanti a me e sii integro» (Gen 17,1). Il Nostro continua dicendo che “la vera virtù non ha limiti, va sempre oltre” e in modo particolare la “santa carità che è la virtù delle virtù”. Non dobbiamo però dimenticare che anche questa ha a che fare con la volontà umana e dunque, per quanto eccellente, non potrà mai essere infinita come quella di Dio. Pretenderlo sarebbe un atto di superbia. Attenzione, dunque a cercare il giusto equilibrio. Se il traguardo è ancora lontano, se la cima della montagna sembra essere irraggiungibile, rinunciare sarebbe come mettere un limite alla potenza di Dio che ci incita ad amarlo “fino alla follia”. “Perciò – conclude il Salesio- è un sommo favore per le nostre anime che sia dato loro di crescere senza limiti sempre più nell’amore del loro Dio, mentre si trovano in questa vita caduca”. La vita che il Signore ci ha dato è un viaggio, un tempo di “allenamento continuo” affinché, come prega il salmo 84 “Cresca lungo il viaggio il suo vigore, finché non compare davanti a Dio in Sion”.
La Chiesa oggi celebra la memoria di Sant’Antonio abate che ha saputo affrontare, in mezzo a tante difficoltà e lotte col demonio, il viaggio verso la perfezione. Ci affidiamo, dunque, alla sua intercessione:
O Dio, che hai ispirato a sant’Antonio abate di ritirarsi nel deserto, per servirti in un nuovo modello di vita cristiana, concedi anche a noi per sua intercessione di superare i nostri egoismi per amare te sopra ogni cosa. Amen
Abbiamo un viaggio da fare e anche oggi chiediamo al Signore il vigore per affrontarlo. Buona giornata,
PG&PGR