17 Dicembre 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dopo aver fatto, grazie a Francesco, una prima conoscenza di San Pacomio, ci avviamo alla fine del capitolo approfondendola un po’. Ne vale la pena. Il de Sales, fedele al suo stile ricco di immagini e similitudini, sempre riferendosi a questo santo, dice che il lui “sembra di vedere un usignolo” che alle prime luci dell’alba comincia a distendere le ali e, dolcemente, comincia  ad intonare il cinguettio del suo canto”. E chiede al suo ascoltatore Teotimo (noi): “Hai visto come il buon esempio di quei caritatevoli cristiani scosse e risvegliò di soprassalto il beato Pacomio? La sua grande ammirazione fu senza dubbio il risveglio con cui Dio lo toccò, come il sole tocca la terra con un raggio del suo splendore, riempiendolo con un vivo senso di spirituale letizia”. Ma il cammino di fede di Pacomio non differisce molto da quello di tanti altri personaggi che, oltre all’impegno proprio nel voler seguire il Cristo, hanno dovuto affrontare la perplessità, e addirittura la diffidenza, del prossimo. Pensiamo al sospetto della comunità cristiana di Damasco di fronte al persecutore Saulo divenuto credente e annunciatore delle opere di Dio (Cfr. At 9,21). Oppure possiamo immaginare (il vangelo non ne parla – n.d.r.) alla reazione degli altri Apostoli quando il pubblicano Levi (poi Matteo) si rende disponibile alla chiamata del Maestro (Cfr. Lc 2,14). E la serie potrebbe continuare fino a tempi e personaggi più recenti: San Pio da Pietrelcina, il santo vescovo e martire Oscar Romero ed altri che per, brevità, siamo costretti ad omettere. Ma torniamo a Pacomio: anche lui, in un primo momento, venne rifiutato da Palemone, monaco del deserto (anacoreta) e maestro di spiritualità, al quale si era rivolto. Ma questi, dopo aver constatato la sincerità e la confidenza in Dio di quel giovane, lo accolse. Pacomio rimase con lui sette anni imparando a conoscere meglio Dio e supplicandolo “che gli venisse data una maggiore conoscenza, per giungere, per mezzo di essa, al perfetto servizio della sua divina Maestà”. In seguito, sorretto dalla grazia e dopo aver vissuto con Sant’Antonio Abate, inaugurò un nuovo stile di vita monastica vissuta in comunità, come abbiamo già detto nell’incontro di ieri. Dio, e ne è testimone chi ne fa esperienza, continua ad operare dolcemente “rinforzando gradatamente la grazia della sua ispirazione nei cuori che acconsentono”. Le prime ispirazioni verso Dio, come dimostra anche la vita di San Pacomio, vengono a noi “senza di noi” ma poi, Egli chiede la nostra collaborazione perché non vuole continuare ad operare in noi “senza di noi”. Il Nostro termina il capitolo riprendendo il Cantico dei Cantici (1,4): la sposa chiede alla Sposo di essere attratta da lui, quasi trascinata, ma solo con la forza dell’amore. E’ quello che il Signore vuole fare con ognuno di noi se ci lasciamo attrarre dalla Sua benevolenza, dal Suo amore di Padre, senza cadere nella tentazione del giudizio verso gli altri: la diffidenza può sempre giocare brutti scherzi!

Preghiamo

Padre buono, l’intercessione di San Pacomio ci aiuti a seguire, con libertà, le tue ispirazioni per conoscerti meglio e vivere, con spirito sempre rinnovato, nel Tuo amore. Amen

Ed allora lasciamoci attrarre e trasportare da questo amore, oggi e sempre. Buona giornata e buona domenica,

PG&PGR