6 Dicembre 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

nel capitolo undicesimo Francesco di Sales, seguendo le indicazioni dettate dal Concilio di Trento, afferma che “non dipende dalla divina bontà se non abbiamo un amore profondo”. Sappiamo benissimo che il Signore offre a tutti la possibilità di vivere profondamente nell’amore verso di Lui e verso il prossimo; questo è il Suo desiderio, ma quanta disponibilità trova in noi? All’inizio di questo nuovo capitolo  l’Autore esclama:  “ O Dio, Teotimo, se accogliessimo le aspirazioni celesti secondo tutta l’estensione della loro virtù, in quanto poco tempo faremmo grandi progressi nella santità!”. Incamminarci sulla via della santità, avevamo già letto nella Filotea, non dipende dall’abbondanza dei Suoi doni, ma dalla nostra capacità e volontà di accoglierli. Servendosi di una delle sue similitudine, dice che lo Spirito Santo è simile ad una sorgente che “preme da ogni parte sul nostro cuore per infondervi la grazia” senza però forzarlo, ma affidandosi alla “nostra disponibilità e cooperazione”. Cita San Paolo che esortava la comunità di Corinto a non accogliere invano la grazia di Dio (Cfr. 2Co 6,1) e ci invita a non fare come un malato che, pur avendo a disposizione un medicinale che può guarirlo dalla sua infermità, si rifiuta di prenderlo o ne limita la dose prescritta. Tante volte anche noi assomigliamo a questo tipo di ammalati accontentandoci di fare il minimo indispensabile per essere “dei buoni cristiani”: partecipazione alla messa domenicale, confessione solo in certe occasioni (Natale e Pasqua), qualche preghiera detta un po’ di fretta e, se capita qualche, opera buona…e ci sentiamo a posto!  Ma l’invito del Signore non si limita a questo aspetto esteriore,  va molto al di là. Egli non ci invita solo “a prendere un caffè”, ma ci invita a pranzo e sarebbe da ingrati accettare per poi sedersi a tavola lasciando tutto, o quasi, nel piatto restando con la fame. Prosegue il testo: “ci manda una grande e potente ispirazione ad abbracciare il suo santo amore, se non acconsentiamo pienamente all’ispirazione, questa non gioverà che in proporzione del consenso dato. Avviene talvolta che, ispirati a fare molto, non seguiamo tutta l’ispirazione, ma soltanto una parte”. I santi, ci è già capitato di dirlo in tante altre occasioni, sono coloro che non si sono accontentati di rispondere alla voce dello Spirito Santo in modo limitato, ma hanno aperto completamente il cuore e la mente per corrispondervi, ognuno secondo la propria vocazione. A questo punto, insieme a Francesco, è d’obbligo porsi questa domanda: perché noi non riusciamo a farlo completamente? E domani, ascoltando quanto il de Sales ci dirà, cercheremo di dare una risposta.

Oggi ricorre la memoria di San Nicola di Mira (conosciuto meglio, in Italia, col nome di San Nicola di Bari) e, seguendo la liturgia, preghiamo:

Padre santo, che nel Vescovo Nicola hai dato alla tua Chiesa un maestro di fede, invitto nel difendere la verità dagli assalti dell’errore e un pastore buono instancabile nel donarsi a tutti, dona una fede salva e un amore aperto e generoso al tuo popolo che lo venera come protettore. Amen

In tanti paesi del nord Europa San Nicola è colui che porta i doni; sforziamoci anche noi di offrire i nostri doni agli altri. Buona giornata,

PG&PGR