Carissimi,
celebriamo oggi la festa di Sant’Andrea apostolo che per primo riconobbe e seguì il Messia invitando alla Sua sequela anche il fratello Simon Pietro. Nonostante le loro imperfezioni, gli apostoli hanno sperimentato ciò che Francesco di Sales, molti secoli dopo, scriverà nel TAD. Il capitolo ottavo, che ci accingiamo a concludere, riporta una delle espressioni più significative di tutta l’opera: “Vivere secondo Dio vuol dire amare”, affermazione che trova la sua conferma nella Prima lettera di San Giovanni (3,14) “Chi non ama rimane nella morte”. Purtroppo, l’uomo spesso non si accorge o trascura il desiderio di Dio di essere amato; nonostante questo Dio non lo abbandona come un buon padre non abbandona i propri figli e “va di porta in porta bussando con insistenza dichiarando che se uno gli apre egli entrerà e cenerà con lui”(Cfr. Ap 3,20). Nel suo amore e nel suo desiderare per noi la salvezza, Dio non solo ci dà i mezzi sufficienti per raggiungerla, ma li mette a nostra disposizione in maniera “ricca, ampia, sovrabbondante”. Però non sempre l’uomo sa “approfittare” di questi mezzi opponendo alla volontà di Dio la propria. Infatti, citando la Lettera ai Romani (2,4-5), il Nostro ci fa notare come la “malizia del cuore impenitente” si oppone alle ricchezze della bontà di Dio. Scorrendo le pagine della Sacra Scrittura ci si può certamente rendere conto di questo. Quante volte, durante la sua peregrinazione nel deserto, dopo l’uscita dall’Egitto, il popolo che Dio amava e per il quale ha compiuto tanti prodigi, si è ribellato? E quante volte Mosè è intervenuto per “stornare” la Sua collera? E quante volte, anche dopo la conquista della Terra Promessa, questo popolo si è allontanato dal vero Dio per seguire altri idoli? Nonostante ciò Dio non lo ha mai abbandonato facendo sentire la sua voce ed il suo amore attraverso i Profeti. Anche nel Nuovo Testamento non mancano gli interventi della misericordia del Salvatore verso i peccatori e chi, pur avendolo riconosciuto come il Cristo di Dio, lo ha rinnegato e abbandonato nell’ora della croce. “Insomma – conclude il Salesio –, questo divino Salvatore non omette nulla per dimostrare che le sue misericordie sono sopra tutte le sue opere, che la sua misericordia trionfa nel giudizio, che la sua redenzione è copiosa che il suo amore è infinito e, come dice l’Apostolo che egli è ricco di misericordia, e che per conseguenza vorrebbe tutti gli uomini salvi e nessuno perduto”. Ricordiamo bene che per quanto grande possa essere il peccato dell’uomo, la misericordia di Dio sarà sempre immensamente più grande.
Preghiamo con le parole della liturgia odierna
Dio onnipotente, esaudisci la nostra preghiera nella festa dell’apostolo sant’Andrea; egli che fu annunziatore del Vangelo e pastore della tua Chiesa, sia sempre nostro intercessore nel cielo. Amen
Né oggi né mai dobbiamo scoraggiarci di fronte alle nostre debolezze; il Signore che ci ama e vuole essere amato, ci offrirà sempre il suo perdono e i mezzi necessari per superarle. Non dimentichiamolo. Buona giornata e auguri a tutti gli Andrea che conosciamo.
PG&PGR