24 Novembre 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

non sono pochi quelli che ancora oggi, per quanto riguarda il “singolare privilegio” della Vergine Maia, confondono il concepimento di Maria, avvenuto per via ordinaria, e il concepimento di Gesù, nel seno di Sua Madre, avvenuto per opera dello Spirito Santo senza intervento umano, ma con l’assenso della giovane di Nazaret. E’ dunque bene chiarire che, quando si parla di Immacolata Concezione, ci si riferisce al concepimento di Maria che Dio ha voluto preservare, in vista della sua Maternità divina, dal peccato originale dandole la grazia di essere esente da ogni peccato. Ma allora ci si potrebbe chiedere quale sia stato il merito personale di Maria se Dio, per lei, ha operato tutto questo? Francesco di Sales, in diversi testi, risponde sostenendo che Maria non è stato l’oggetto passivo nelle mani di Dio, ma un soggetto attivo che risponde pienamente e meravigliosamente alla chiamata alla perfezione in quanto, nonostante il suo privilegio, essendo comunque di natura umana, avrebbe potuto peccare. Parafrasando il Cantico dei Cantici nel TAD si dice: “Per questo, quella Madre santa,  essendo riservata completamente al suo figlio, fu da lui redenta non solo dalla dannazione, ma anche da ogni pericolo di dannazione, assicurandole la grazia e la perfezione della grazia, di modo che avanzasse come una bell’alba che, cominciando a spuntare, va continuamente crescendo in splendore fino al giorno perfetto”. Maria, continua il de Sales, “è il capolavoro del Redentore che prevenendo sua madre con benedizioni di dolcezza, la preservò non solo dal peccato come gli angeli, ma anche da ogni pericolo di peccato e da tutto ciò che poteva distrarla e rallentarla nell’esercizio del santo amore”. Con le parole del Cantico dei Cantici aggiunge che il Redentore (lo sposo) proclama che la sposa,  di cui Maria è l’immagine, “è la sua unica colomba, e la sua perfettissima, la sua carissima diletta, al di sopra di di ogni confronto e di ogni paragone”Cfr. Ct 6,9) Andando oltre, seguendo la teologia del suo tempo che, comunque non è in contrasto con quella attuale, il Nostro asserisce che “Dio riservò pure altri favori per un piccolo numero di creature eccezionali, a cui voleva evitare il pericolo di dannazione. Così la divina provvidenza elesse fin dal seno materno san Giovanni Battista, e probabilmente Geremia e qualche altro, confermandoli fin da allora nel perpetuo possesso della sua grazia, affinché si mantenessero costanti nel suo amore, benché soggetti alle miserie umane e ai peccati veniali, i quali sono contrari alla perfezione dell’amore, ma non all’amore in se stesso”. L’Autore fa menzione anche di altri personaggi della Storia della Salvezza, come il re Davide, alcuni apostoli, la Maddalena i quali “per un certo tempo (o in certe occasioni –n.d.r.) vissero fuori dell’amore di Dio, ma alla fine, una volta convertiti, furono confermati dalla grazia fino alla morte…pur rimanendo soggetti a qualche imperfezione…” E tra questi possiamo esserci anche noi! Tutto dipende, oltre che dal dono che Dio ci ha fatto attraverso il Battesimo, dalle nostre scelte e da come “amministriamo”, durante la nostra esistenza terrena, la libertà che Dio ha voluto darci.

Oggi ricorre la memoria di S. Andrea Dung Lac e altri 116 compagni, martiri in Vietnam nel 19° secolo

Preghiamo

O Dio, origine e fonte di ogni paternità, che hai reso fedeli alla croce del tuo Figlio fino all’effusione del sangue, i santi martiri Vietnamiti; per la loro comune intercessione fa’ che diventiamo missionari e testimoni del tuo amore fra gli uomini, per chiamarci ad essere tuoi figli. Amen

Ed oggi chiediamoci un po’ di più se siamo buoni amministratori di noi stessi. Buona giornata,

PG&PGR