Carissimi,
“Come la provvidenza celeste abbia offerto agli uomini una redenzione molto abbondante” è il titolo del quinto capitolo che oggi iniziamo. Francesco ribadendo quanto aveva già detto in precedenza e cioè che tutta la creazione è stata fatta “con un solo e semplicissimo atto”, aggiunge che, tuttavia il Creatore ha seguito un ordine ben preciso. E perché questo disegno potesse realizzarsi in pieno, Egli genera (non crea!) il Figlio prima di tutti i secoli e attraverso questo Figlio si realizza tutto il creato. Nel Prologo del Vangelo di San Giovanni, infatti, leggiamo che il Figlio: «era in principio presso Dio e tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste» (Gv 1.2-3). Sulla stessa linea San Paolo nella lettera ai Colossesi (1,17) dirà che il Cristo «è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono». Sottolinea ancora il de Sales: “Il Salvatore fu il primo nell’intenzione divina e nel disegno eterno che la provvidenza fece per la creazione delle creature; e nella contemplazione di quel frutto desiderabile fu piantata la vigna dell’universo e fissata la successione di molte generazioni che, come foglie e fiori, lo dovevano precedere”. Un albero, aggiunge l’Autore, lo si pianta in vista dei frutti che potrà dare, ma affinché questi possano giungere a maturazione, dovranno prima spuntare le gemme, le foglie e i fiori. Con questo semplice esempio il TAD vuole affermare che, nonostante la generazione del Figlio preceda tutta la creazione, la sua nascita nella storia dell’umanità ha avuto bisogno di una preparazione così come il coltivatore prepara la terra prima di gettare il seme. All’inizio del Vangelo di San Matteo (1,1-17) possiamo rileggere la genealogia del Salvatore che conta ben 42 generazioni da Abramo a Gesù Cristo (Cfr. anche Lc 3,23-38); una moltitudine di riscattati e di salvati attraverso il sacrificio della croce. E il peccato di Adamo, continua il testo: “non solo non ha soffocato la bontà divina, ma l’ha eccitata e provocata, così, con una dolce contesa ed un amorosissimo contrasto, la divina bontà si è rinvigorita alla presenza del suo avversario, e, come raccogliendo le forze per vincere, ha fatto sovrabbondare la grazia dove aveva abbondato l’iniquità. Ecco perché la santa Chiesa alla vigilia di Pasqua esclama con santo eccesso d’ammirazione: «O peccato di Adamo, veramente necessario, che fu cancellato dalla morte di Gesù Cristo! O felice colpa, che meritò di avere un tale e così grande Redentore!». Non dobbiamo, però, sottovalutare che l’opera della Redenzione pensata da Dio per sconfiggere lo spirito del male e la morte che avevano avuto la meglio sull’uomo nel giardino dell’Eden, ha avuto bisogno di una “preparazione” con il concorso di una creatura umana, quello della Vergine Maria della quale oggi ricordiamo la Presentazione al tempio: con il suo “sì” ella ha reso possibile quello che la Divina Provvidenza aveva preparato.
Preghiamo con le parole della liturgia odierna
Guarda, Signore, il tuo popolo riunito nel ricordo della beata Vergine Maria; fa’ che per sua intercessione partecipi alla pienezza della tua grazia. Amen
Oggi, noi Oblati di San Francesco di Sales di tutto il mondo, in modo devozionale, rinnoviamo i nostri impegni di vita religiosa. Una preghiera per noi. Grazie e buona giornata,
PG&PGR