Carissimi,
siamo alla conclusione del capitolo quindicesimo del Primo Libro del TAD che, come qualcuno ha scritto, sintetizza il pensiero del de Sales. Riprendendo da dove abbiamo interrotto ieri, in questo discorso sulla “convenienza” tra Dio e l’uomo, com’è nel suo stile, per essere più chiaro, ci fa un esempio “colorito” e vicino all’esperienza che molti di noi hanno fatto, anche se non ce ne ricordiamo, ma lo ricordano senz’altro molte mamme. Dice: “Le mamme qualche volta hanno le mammelle così turgide e abbondanti, che non possono resistere senza offrirle a qualche bambino; e anche se il bambino succhia la mammella con grande avidità, è ancora maggiore la premura della balia nell’offrirgliela; il bambino succhia spinto dalla propria necessità, la madre, allattandolo dalla sua abbondanza”. Sempre molto esplicito e chiaro, nei suoi esempi, il nostro Francesco! A questo punto torna a citare il Cantico dei Cantici (1,2): la sposa esclama: «che mi baci con un bacio della sua bocca» e, come ricorderete, nell’interpretazione salesiana, il bacio esprime il desiderio di riversare il proprio spirito in quello dell’altro. Dio vuole riversare in noi il Suo Spirito e tutti i suoi doni; noi, per accoglierli, dovremmo riversare in Lui tutto il nostro essere. Avviandosi, poi, alla conclusione del capitolo, asserisce nuovamente: “Così, Timoteo; la nostra pochezza ha bisogno dell’abbondanza divina a causa dell’estrema miseria e delle necessità; ma l’abbondanza divina ha bisogno della nostra indigenza soltanto per l’esercizio della perfezione e della bontà…La nostra indigenza rimarrebbe spaventosamente misurabile se l’abbondanza della bontà divina non le venisse in soccorso”. L’anima umana deve necessariamente aspirare verso Dio in quanto nessuna cosa di questo mondo può esaurire tale aspirazione, tale desiderio. Dunque, conclude il Nostro, facendosi voce di ogni anima “bisogna che io tenda e mi lanci verso di Lui, per unirmi e congiungermi alla sua bontà, alla quale appartengo e della quale sono. Tale è la convenienza che abbiamo con Dio”. Sta dunque a noi decidere se sforzarci, o no, di vivere secondo questa con-venienza. Noi siamo convinti di sì.
Giunti a questo punto ci prendiamo qualche giorno di riposo…Ne abbiamo bisogno! Riprenderemo questi incontri lunedì 7 novembre. Buona domenica e buona Solennità di Tutti i Santi; in questi giorni ricordiamo anche tutti i fratelli e le sorelle che ci hanno preceduto nell’incontro col Padre congiungendosi a Lui per l’eternità.
Preghiamo con le parole della Fede nella risurrezione:
L’eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen.
Ciao a tutti e ci risentiamo tra otto giorni.
PG&PGR