5 Ottobre 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

siamo all’ottavo capitolo (1° libro) e Francesco di Sales cerca di spiegarci quale sia la “convenienza” che suscita l’amore. Facciamo bene attenzione: il termine convenienza non deve essere inteso come sinonimo di “torna conto”, ma indica la propensione verso qualcuno o qualcosa. Gesù, a Giovanni il Battista che non si sente di battezzarlo, risponde: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”(Mt 3,13). Come al solito il de Sales si serve di chiari esempi: “Diciamo che l’occhio vede, l’orecchio ode, la lingua parla, l’intelletto ragiona, la memoria ricorda e la volontà ama; ma sappiamo bene che è l’uomo, se vogliamo parlare con esattezza, che, per mezzo di facoltà e organi diversi, compie tutta questa varietà di operazioni.  Dunque è sempre l’uomo che, per mezzo della facoltà affettiva, che chiamiamo volontà, tende al bene, si compiace in esso, ed ha con esso una profonda convenienza  che è sorgente ed origine dell’amore”. L’amore è fatto per l’uomo e, tutto ciò che concorre al bene, compresi i nostri sensi e le nostre facoltà intellettuali, lo fanno crescere. Egli critica la tesi di “coloro che hanno creduto che la somiglianza fosse il solo rapporto che genera l’amore” e per sostenere il suo pensiero dice: “Chi infatti non sa che i vecchi più assennati amano teneramente e caramente i bambini, dai quali sono riamati? Che i dotti amano gli ignoranti, purché siano docili? Che gli infermi amano i loro medici?” Continua col dire che anche nel campo delle cose insensibili si nota che, alcuni elementi, pur essendo completamente diversi tra loro, si attraggono e di “fondono”come avviene con la calamita e il ferro, con la calce e la spugna con l’acqua. Esempi molto semplici, se vogliamo, ma che ci aiutano a meglio comprendere ciò che il de Sales vuole dire. Continua: “La stessa cosa avviene per l’amore umano, poiché qualche volta si accende più fortemente fra persone di qualità contrarie, che non tra quelle che sono molto simili tra di loro. La convenienza, dunque, che produce l’amore non consiste sempre nella somiglianza, ma nella proporzione, nel rapporto e nella corrispondenza dell’amante con la cosa amata”. Riprendendo poi l’esempio precedente sottolinea che il rapporto tra medico e paziente, tra “dotto” e discepolo è dovuto alla fiducia che gli uni hanno negli altri. Egualmente “I vecchi amano i fanciulli non per simpatia, ma perché la grande semplicità, debolezza e tenerezza degli uni fa risaltare e meglio comparire la prudenza e l’assennatezza degli altri; al contrario i fanciulli amano i vecchi, perché li vedono occuparsi e preoccuparsi di loro, e perché, per un sentimento segreto, conoscono d’aver bisogno della loro guida”. Altro esempio? Un accordo musicale è formato da note che, pur essendo diverse, si armonizzano tra loro. Dunque l’amore “non nasce sempre dalla somiglianza o dalla simpatia, ma dalla convenienza”. In questo modo “entrambe ne ricevono reciprocamente perfezione e diventano migliori”. La diversità fa sì che persone differenti tra loro, mitigando l’uno il temperamento dell’altro, possano amarsi. Ma, conclude l’Autore, “quando tale rispondenza è unita alla somiglianza ne nasce un amore molto più forte”. Il Libro della Genesi (1,26) narra che al termine della creazione Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”. E noi, uomini e donne, creati ad immagine di Dio siamo da Lui eternamente amati.

Preghiamo

O Dio che ci hai creati a tua immagine e somiglianza, effondi su ognuno di noi il tuo soffio vitale, il tuo Spirito d’Amore e rendici sempre più degni di essere tuoi figli. Amen

Ed oggi, sentiamoci amati da Dio. Buona giornata,

PG&PGR