Carissimi,
vista la sua ampiezza e suoi contenuti, dividiamo in due parti il terzo capitolo dal titolo “In che modo la volontà governa l’appetito sensuale” che potremmo tradurre anche con “desideri dei sensi o mondani”. Francesco chiama in causa la memoria, l’intelletto (ragione) e la fantasia che dovrebbero essere “coordinate” dalla volontà che non sempre riesce nel suo intento “proprio come il padre di famiglia che non viene sempre obbedito dai figli e dai domestici”. Quanti tra voi sono genitori sanno bene di cosa stiamo parlando. Nell’esempio dei buoni genitori rappresentano la volontà, la buona volontà; l’appetito sensuale è quello “spirito di libertà e indipendenza” che tanti figli cercano e che, spesso, li portano a prendere vie sbagliate. Il Salesio cita un bel sermone di San Bernardo che ammonisce: “O uomo, dipende da te, se lo vuoi, far sì che il tuo nemico diventi tuo servo, cosicché tutto torni a tuo favore: il tuo appetito è soggetto al tuo volere e tu lo dominerai. Il tuo nemico può eccitare in te le tue passioni, ma dipende da te, se lo vuoi, dare o negare il consenso». Il nemico, l’appetito sensuale di cui parla anche Sant’Agostino, è da individuarsi nella cupidigia, nel peccato in genere, che spesso si allontana dalla volontà buona per seguire altre strade che possiamo tranquillamente chiamare “tentazioni”. Continua il TAD: “Se permetti che l’appetito ti porti fino al peccato, diventerai suo schiavo ed esso ti farà da padrone, poiché chiunque commette il peccato è servo del peccato (Gv 8,34). Prima però che tu commetta il peccato, finché questo non è ancora oggetto del tuo consenso, ma si trova nel tuo senso, ossia finché è solamente nel tuo appetito e non nella tua volontà, il tuo appetito starà soggetto alla tua volontà e tu lo dominerai”. Facciamo un esempio molto semplice: quante persone, per motivi di salute o estetici, decidono di mettersi a dieta? Poi, magari dopo mesi di sacrificio, un giorno entrano in una pasticceria, cedono alla tentazione della gola e vanificano i sacrifici fatti fino a quel momento. Altro esempio del Nostro che potremo riportare ai nostri tempi cambiando alcuni termini (imperatore in Governo e sudditi in Cittadini): “L’imperatore, prima di essere eletto, è soggetto agli elettori che dispongono di lui, potendo eleggerlo o non eleggerlo alla dignità imperiale; ma una volta eletto ed elevato a tale dignità essi diventano suoi sudditi ed egli domina su di loro. Prima che la volontà acconsenta all’appetito, lo domina; ma dopo il consenso diventa sua schiava”. La cupidigia, la sete di potere, di denaro, la ricerca del successo, illudendo l’uomo, lo rendono schiavo di se stesso. Per noi credenti la volontà, animata dallo Spirito, può sconfiggere questa schiavitù; il santo vescovo aggiunge: “In breve, l’appetito sensuale è effettivamente un suddito ribelle, sedizioso ed inquieto; e dobbiamo ammettere che non sapremo sconfiggerlo in modo tale che non si sollevi più, non provochi e non assalga la ragione; tuttavia la volontà è talmente più forte di lui che, se vuole, può tenerlo a bada, distruggere i suoi disegni e respingerlo, poiché non acconsentire alle sue suggestioni vuol dire respingerlo. Non si può impedire alla concupiscenza di concepire il peccato, si può però impedire di compierlo e di consumarlo”. C’è dunque bisogno di fare più spazio a Dio, nel nostro cuore e nella nostra mente e permettergli di guidare i nostri desideri e le nostre azioni.
Preghiamo
Signore liberaci dalle suggestioni del male, apri il nostro cuore e la nostra mente al desiderio del bene, quello vero, autentico, che nasce da Te. Amen
Ed oggi “spalanchiamo” il cuore all’azione di Dio. Buona giornata e buona domenica,
PG&PGR