Carissimi,
l’intento di Francesco di Sales, nel suo TAD, è descritto nella Prefazione che vogliamo, in modo molto sintetico, sottoporre alla vostra attenzione in questo incontro. Alla base del testo primeggia il libro biblico del Cantico dei Cantici dove è descritto in modo poetico l’amore della Sposa per il suo Sposo: la sposa è la Chiesa, lo Sposo è Dio stesso. Dice il de Sales: “Lo Spirito Santo insegna che le labbra della sposa divina, cioè della Chiesa, sono simili allo scarlatto ed al favo che stilla miele, perché si sappia che tutta la dottrina da essa insegnata consiste nell’amore divino, il quale è più rosso dello scarlatto per il sangue dello sposo che l’infiamma, ed è più dolce del miele per la soavità del diletto che lo colma di delizie”.
La Chiesa, spiega, nel suo cammino è favorita da una grande ricchezza di insegnamenti che tanti pastori, nell’arco dei secoli, ci hanno trasmesso e in essa “tutto appartiene all’amore, vive nell’amore, si fa per amore e viene dall’amore”. Questa breve frase, commenta P. Ruggero, “rappresenta il nucleo del Trattato, in quanto vi troviamo espressa con grande chiarezza e semplicità la sintesi della dottrina”. Francesco fa un veloce excursus degli scritti di tanti insigni autori che l’hanno preceduto parlando dell’amore di Dio e, con grande umiltà, asserisce di essersi proposto soltanto di “descrivere, con semplicità e naturalezza, senza arte e tanto meno senza artefici, la storia della nascita, dello sviluppo, della decadenza, delle operazioni, proprietà, vantaggi e eccellenza dell’amore divino”. Una particolarità: se ben ricordate, nella presentazione della Filotea, il Nostro aveva accennato a delle critiche che aveva ricevuto da alcuni uomini in quanto i consigli che venivano offerti ai lettori sembravano avere come destinatari solo le donne. In questa Prefazione del Trattato troviamo la sua risposta gentile, ma arguta, a tale “contestazione” ed egli, ribadendo che la Filotea era rivolta ad “ogni anima che aspira alla devozione”, con vena ironica dice che “gli uomini hanno un’anima esattamente come le donne”e aggiunge: “Tuttavia, nel presente Trattato ho cambiato indirizzo e parlo a Teotimo. Che se per caso si trovassero donne (ed in esse questa impertinenza sarebbe più tollerabile), che non volessero leggere gli insegnamenti scritti per un uomo, le prego di credere che il Teotimo, al quale parlo, è lo spirito umano, desideroso di far progresso nel santo amore, spirito che è tanto negli uomini quanto nelle donne”. Forte ‘sto Francesco! Si potrebbe anche dire che il TAD è una sorta di continuazione della Filotea in quanto”si propone di aiutare l’anima già devota a progredire nel suo progetto”. Quello di Dio sull’uomo è un progetto di amore infinito che ci pone di fronte un interrogativo: Noi uomini e donne del Terzo Millennio, come aderiamo a tale progetto? La Prefazione termina con questo augurio: “Dio ti benedica, mio caro lettore, e ti arricchisca del suo santo amore. Io intanto con tutto il cuore sottometto sempre i miei scritti, le mie parole, le mie azioni alla revisione della santissima Chiesa cattolica, apostolica e romana, sapendo che essa è colonna e sostegno della verità, e che non può né fallire né venir meno, e che «nessuno può avere Dio per Padre se non ha questa Chiesa per Madre»”.
Preghiamo
Padre santo che ci ami di amore infinito, rinnova in tutti noi i doni del Tuo Santo Spirito e rendici santi come Tu sei Santo. Amen
Sentiamoci amati e buona giornata.
PG&PGR