20 Settembre 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

PREGHIERA DEDICATORIA
O santissima Madre di Dio, vaso di incomparabile elezione, regina del supremo amore, tu sei la più amabile, la più amante e la più amata di tutte le creature. L’amore del Padre celeste si compiacque in te da tutta l’eternità, destinando il tuo casto cuore alla perfezione del santo amore, affinché un giorno fossi in grado di amare il suo unico Figlio con l’unico amore materno, come egli l’amava eternamente con l’unico amore paterno. O Gesù, mio Salvatore, a chi posso io meglio dedicare ciò che sto per dire del tuo amore, che al cuore amabilissimo della prediletta della tua anima?Ma, o Madre vittoriosa, chi può volgere lo sguardo alla tua maestà, senza vedere alla tua destra colui che il tuo Figlio ha voluto onorare così spesso per tuo amore, con il titolo di padre, dopo averlo unito a te con il celeste vincolo di uno sposalizio tutto verginale, affinché egli fosse il tuo soccorso ed il tuo aiuto nel governo e nell’educazione della sua divina infanzia? O gran san Giuseppe, sposo amatissimo della Madre del diletto, quante volte hai portato sulle tue braccia l’amore del cielo e della terra, mentre — stretto dagli abbracci e colmo di baci di questo divino bambino — ti sei sentito riempire l’animo di gioia quando teneramente ti diceva all’orecchio (o Dio, con quale soavità!) che tu eri il suo grande amico, il suo caro e diletto padre!

Anticamente le lampade del Tempio venivano poste sopra dei gigli d’oro. O Maria e Giuseppe, creature senza pari, sacri gigli d’incomparabile bellezza, tra i quali il diletto pasce se stesso e tutti i suoi amanti, se io oso nutrire qualche speranza che questo scritto d’amore possa illuminare ed infiammare i figli della luce, dove posso io collocarlo meglio che tra i vostri gigli? Gigli dei quali il sole di giustizia, splendore e candore della luce eterna, talmente si compiacque, fino al punto da esercitare tra essi le delizie dell’ineffabile suo amore verso di noi? O Madre amata del diletto, e sposo amato della diletta! Prostrato con la faccia a terra davanti ai vostri piedi che portarono il mio Salvatore, io offro, dedico, consacro questa piccola opera d’amore all’immensa grandezza della vostra dilezione. E vi scongiuro, per il cuore del vostro dolce Gesù, re dei cuori, adorato dai vostri cuori, eccitate con la vostra onnipotente protezione la mia anima e quella di chi leggerà queste pagine, verso il divino Spirito, affinché noi tutti sacrifichiamo in olocausto alla divina bontà tutti i nostri affetti per vivere, morire e rivivere per sempre tra le fiamme di quel celeste fuoco che nostro Signore, vostro Figlio, ha tanto desiderato di accendere nei nostri cuori e che per far questo non cessò di affaticarsi e di sospirare fino alla morte ed alla morte di croce.

Carissimi,
San Francesco di Sales inizia il suo Trattato con questa preghiera. Ci uniamo a lui per chiedere, attraverso l’intercessione della Santa Vergine e di San Giuseppe, di imparare a riconoscere l’azione della bontà di Dio e vivere nel suo amore.

Buona giornata,
PG&PGR