Carissimi,
essendo quello della famiglia un tema fondamentale, il Papa vi si sofferma ancora ed esprime un “sogno”: “In famiglia, la fede accompagna tutte le età della vita, a cominciare dall’infanzia: i bambini imparano a fidarsi dell’amore dei loro genitori. Per questo è importante che i genitori coltivino pratiche comuni di fede nella famiglia, che accompagnino la maturazione della fede dei figli. Soprattutto i giovani, che attraversano un’età della vita così complessa, ricca e importante per la fede, devono sentire la vicinanza e l’attenzione della famiglia e della comunità ecclesiale nel loro cammino di crescita nella fede”. Lo abbiamo chiamato sogno perché, purtroppo, la realtà è ben diversa. E’ vero che, in occasione delle “Giornate Mondiali della Gioventù” i giovani mostrano la loro gioia e il desiderio “di vivere una fede sempre più salda e generosa”. Però, terminato l’evento, rientrati in famiglia, molti tornano alla “normalità” di una vita senza coraggio dimenticando che “la fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita”. Attraverso il coraggio, superando le proprie fragilità e paure si scopre la vocazione all’amore che ha il suo fondamento “nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità”.[53] Ma il “sogno” può anche diventare realtà e allora la fede, assimilata e approfondita in famiglia “diventa luce per illuminare tutti i rapporti umani”. Iniziando una nuova sezione dedicata alla fede che può essere “una luce per la vita in società” il Papa fa rimarcare che, soprattutto nell’era moderna, “si è cercato di costruire la fraternità universale tra gli uomini, fondandosi sulla loro uguaglianza. A poco a poco, però, abbiamo compreso che questa fraternità, privata del riferimento a un Padre comune quale suo fondamento ultimo, non riesce a sussistere”. E la storia insegna! Occorre dunque “tornare alla vera radice della fraternità”. La promessa fatta ad Abramo (Gen 12,1-3) non si limita all’antico Popolo d’Israele e quella benedizione si allarga a tutti i tempi e a tutti i popoli che vogliono riconoscersi fratelli; l’amore inesauribile di Dio Padre“ci viene comunicato, in Gesù, anche attraverso la presenza del fratello”. Nonostante le nostre diversità, le nostre incomprensioni, le nostre impuntature, il Padre comune non si stanca e continua ad illuminarci attraverso il volto del fratello. Continua Francesco papa: “Grazie alla fede abbiamo capito la dignità unica della singola persona, che non era così evidente nel mondo antico”. Il paganesimo, infatti, rimproverava ai cristiani, definendolo un inganno, il “pensare che Dio avesse creato il mondo per l’uomo, ponendolo al vertice di tutto il cosmo”. Ma questo presunto inganno trova la sua giustificazione e realizzazione nel mistero del Cristo Incarnato, Morto e Risorto e “quando questa realtà viene oscurata, viene a mancare il criterio per distinguere ciò che rende preziosa e unica la vita dell’uomo. Egli perde il suo posto nell’universo, si smarrisce nella natura, rinunciando alla propria responsabilità morale, oppure pretende di essere arbitro assoluto, attribuendosi un potere di manipolazione senza limiti.[54] E questo, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti!
Preghiamo
Signore volgi il Tuo sguardo misericordioso su questa umanità; fa’ che gli uomini prendano sempre più coscienza della loro vocazione alla fratellanza e del loro essere figli di un Unico Padre. Amen
Ed oggi, incontrando l’altro/a, …ognuno faccia ciò che può. Buona domenica,
PG&PGR