22 Giugno 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

ad un giornalista che chiedeva a Papa Benedetto XVI il perché la Chiesa battezza i bambini e se non sarebbe meglio attendere che, una volta cresciuti, fossero loro stessi a scegliere, egli prima di rispondere si informò se avesse dei figli. Ottenuta la risposta affermativa disse: “Ma ha chiesto loro il permesso per metterli al mondo?” E come la vita biologica è un dono che i genitori liberamente fanno ai loro figli, così la fede è un DONO gratuito che Dio, attraverso il Battesimo, fa a tutti i suoi figli. Abbiamo accennato ieri alla “distrazione” di tanti genitori che chiedono il Battesimo per i propri figli ma, grazie a Dio, ci sono anche quelli che prendono sul serio la responsabilità di “educarli nella fede” (dal Rito del Battesimo) e per questo scelgono dei padrini idonei ad “aiutarli in questo compito così importante” (idem). Dice la L.F.: “Il bambino non è capace di un atto libero che accolga la fede, non può confessarla ancora da solo, e proprio per questo essa è confessata dai suoi genitori e dai padrini in suo nome. La fede è vissuta all’interno della comunità della Chiesa, è inserita in un “noi” comune. Così, il bambino può essere sostenuto da altri, dai suoi genitori e padrini, e può essere accolto nella loro fede, che è la fede della Chiesa, simbolizzata dalla luce che il padre attinge dal cero nella liturgia battesimale”. Nel contesto del Battesimo e della trasmissione della fede, è di grande importanza la sinergia tra Chiesa e famiglia. Sant’Agostino sostiene che i genitori sono chiamati “non solo a generare i figli alla vita, ma a portarli a Dio affinché, attraverso il Battesimo, siano rigenerati come figli di Dio, ricevano il dono della fede”. In questo modo i genitori, i padrini, l’intera Chiesa danno al bambino un “orientamento fondamentale dell’esistenza […] che verrà ulteriormente corroborato nel Sacramento della Confermazione con il sigillo dello Spirito Santo.[43]  Ogni essere del mondo animale, del quale anche noi facciamo parte, dopo essere stato nutrito da “cucciolo”, impara a nutrirsi da solo per vivere. Ma anche la fede ha bisogno di essere nutrita per crescere e maturare: “La natura sacramentale della fede trova la sua espressione massima nell’Eucaristia. Essa è nutrimento prezioso della fede, incontro con Cristo presente in modo reale con l’atto supremo di amore, il dono di Se stesso che genera vita”. L’Eucarestia è un memoriale, una attualizzazione del mistero della Morte e Resurrezione di Cristo, un mistero che anticipa “la pienezza finale” ed è anche una realtà “che conduce dal mondo visibile verso l’invisibile”. In tal modo la fede in questo mistero“ci introduce, corpo e anima, nel movimento di tutto il creato verso la sua pienezza in Dio”.[44] Il cristiano non è chiamato a credere ad un “insieme di verità astratte”, ma attraverso i Sacramenti “entra in cammino verso la piena comunione con il Dio vivente” e nella Professione di fede (il Credo) è invitato ad entrare e lasciarsi trasformare dal mistero di Dio: “Colui che confessa la fede, si vede coinvolto nella verità che confessa. Non può pronunciare con verità le parole del Credo, senza essere per ciò stesso trasformato, senza immettersi nella storia di amore che lo abbraccia, che dilata il suo essere rendendolo parte di una comunione grande, del soggetto ultimo che pronuncia il Credo e che è la Chiesa. Tutte le verità che si credono dicono il mistero della nuova vita della fede come cammino di comunione con il Dio vivente”.[45] Quando facciamo la nostra Professione di fede durante la celebrazione festiva, non facciamola “di corsa”, pensiamo a ciò che diciamo e lasciamoci penetrare da quelle parole aderendovi pienamente.

Preghiamo

Signore che attraverso il Battesimo ci hai fatto dono della fede e lo alimenti col Tuo Corpo e il Tuo Sangue, trasforma la nostra vita e rendila sempre più un vero cammino di comunione con Te. Amen

Ed oggi…buon cammino. Buona giornata,

PG&PGR