27 Maggio 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

quante volte, attraverso i mezzi di comunicazione sociale, sentiamo parlare ci corruzione? E questo in quasi tutti gli ambiti umani: sociali, politici, anche ecclesiastici. A questi tipi di corruzione dobbiamo aggiungere quella spirituale, spesso nascosta, ma altrettanto dannosa. A questa, il Papa dedica i prossimi due numeri della G.E. dicendo:  “Il cammino della santità è una fonte di pace e di gioia che lo Spirito ci dona, ma nello stesso tempo richiede che stiamo con “le lampade accese” (cfr Lc 12,35) e rimaniamo attenti: «Astenetevi da ogni specie di male» (1 Ts 5,22);«vegliate» (cfr Mc 13,35; Mt 24,42); non addormentiamoci (cfr 1 Ts 5,6)”. Le “lampade accese” rappresentano la vigilanza, la prontezza, l’attenzione alle nostre azioni, anche quelle più comuni che, passando inosservate, potrebbero, comunque, essere dannose. Continua, infatti, il Santo Padre: “Coloro che non si accorgono di commettere gravi mancanze contro la Legge di Dio possono lasciarsi andare ad una specie di stordimento o torpore. Dato che non trovano niente di grave da rimproverarsi, non avvertono quella tiepidezza che a poco a poco si va impossessando della loro vita spirituale e finiscono per logorarsi e corrompersi.[164] A questo proposito ci viene in mente un brano dell’Apocalisse di San Giovanni (3,14-16): “All’angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi: Così parla l’Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla”, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo”. Quante persone, purtroppo, ragionano in questo modo. Prosegue Francesco papa nel numero successivo: “La corruzione spirituale è peggiore della caduta di un peccatore, perché si tratta di una cecità comoda e autosufficiente dove alla fine tutto sembra lecito: l’inganno, la calunnia, l’egoismo e tante sottili forme di autoreferenzialità, poiché «anche Satana si maschera da angelo della luce» (2 Cor 11,14). Così terminò i suoi giorni Salomone, mentre il gran peccatore Davide seppe superare la sua miseria”. Non vi meravigliate di questo paragone tra il re Davide e il suo diretto discendente, il figlio Salomone. Famoso per la sua sapienza, la saggezza proverbiale, la ricchezza leggendaria e, forse, costruttore del grande Tempio di Gerusalemme, non seppe però resistere alle lusinghe del maligno prostituendosi agli dei pagani delle sue tante mogli e lasciandosi corrompere dall’idolatria. Gesù stesso, prosegue il nostro testo: “ci ha avvertito circa questa tentazione insidiosa che ci fa scivolare verso la corruzione: parla di una persona liberata dal demonio che, pensando che la sua vita fosse ormai pulita, finì posseduta da altri sette spiriti maligni (cfr Lc 11,24-26). Un altro testo biblico usa un’immagine forte: «Il cane è tornato al suo vomito» (2 Pt 2,22; cfr Pro 26,11).[165] La corruzione materiale e spirituale è storia antica e ha portato tanti popoli alla rovina, compreso il grande impero Romano. Sapremo, noi cristiani del Terzo millennio, impegnarci profondamente affinché questo tarlo non ci consumi?

Preghiamo

Signore, liberaci da tutti i mali e in modo particolare da quelli che corrodono il nostro animo facendoci essere dei cristiani “tiepidi” e svogliati; risveglia in tutti noi il senso di una appartenenza “vivace” alla tua Chiesa. Amen

Ed oggi preghiamo di più il Signore perché ci liberi da ogni tentazione di tiepidezza spirituale. Buona giornata,

PG&PGR