Carissimi,
è innegabile che i problemi da affrontare, a livello nazionale e internazionale, siano tanti e complicati, ma questo non deve far dimenticare quelli che mettono in gioco la vita di molte persone, uomini, donne, bambini. Il Santo Padre si esprime con fermezza su questo e, chi orecchie per intendere, intenda: “Spesso si sente dire che, di fronte al relativismo e ai limiti del mondo attuale, sarebbe un tema marginale, per esempio, la situazione dei migranti. Alcuni cattolici affermano che è un tema secondario rispetto ai temi “seri” della bioetica. Che dica cose simili un politico preoccupato per i suoi successi si può comprendere, ma non un cristiano, a cui si addice solo l’atteggiamento di mettersi nei panni di quel fratello che rischia la vita per dare un futuro ai suoi figli. Possiamo riconoscere che è precisamente quello che ci chiede Gesù quando ci dice che accogliamo Lui stesso in ogni forestiero (cfr Mt 25,35)?” E Lui stesso, nei suoi primi anno di vita, insieme a Maria e Giuseppe, è stato forestiero in Egitto per fuggire alla persecuzione scatenata da Erode. Molto, troppo, spesso si dimenticano i tanti emigranti italiani e non che, all’inizio del XX secolo, lasciavano i loro paesi di origine, affrontando mille difficoltà e privazioni, in cerca di un lavoro, anche oltre oceano, per “dare un futuro ai propri figli”. Proprio come accade oggi. Francesco di Sales, nella terza parte della Filotea, ricorre spesso all’esempio che tanti santi, anche di nobile origine, hanno dato nell’accogliere chiunque chiedesse il loro aiuto. Papa Francesco, ricordando la “Regola” di San Benedetto, aggiunge: San Benedetto lo aveva accettato senza riserve e, anche se ciò avrebbe potuto “complicare” la vita dei monaci, stabilì che tutti gli ospiti che si presentassero al monastero li si accogliesse «come Cristo», esprimendolo perfino con gesti di adorazione, e che i poveri pellegrini li si trattasse «con la massima cura e sollecitudine».[102] Certamente i temi “seri” della bioetica cui faceva riferimento il Papa, esigono delle risposte ma, questo non deve far accantonare quelli che il continuo flusso migratorio di intere popolazioni che fuggono da situazioni di pericolo, possono presentare. Con quale coscienza si può negare un “porto sicuro” per loro? Oggi l’Europa intera è chiamata a rispondere ad un’emergenza che è sotto gli occhi di tutti, “rispolverando” le sue origini cristiane, riscoprendo la propria umanità. Cosa dire di quei paesi che, dimentichi del loro passato, volevano costruire muri e barriere di ogni genere? Sono passati più di 32 anni dall’abbattimento del muro di Berlino…E purtroppo ora, all’emergenza immigratoria da paesi lontani, si aggiunge la fuga di coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina e cercano rifugio in altri paesi. Ancora una volta Gesù Cristo, esule, povero, affamato, infreddolito, impaurito, bussa alla nostra porta.
Preghiamo
Signore, apri il nostro cuore all’accoglienza. Fa’ che l’uomo non si chiuda nel recinto delle proprie sicurezze, non tema di fronte alle situazioni difficili e si apra all’accoglienza di coloro che bussano alla sua porta. Amen
Ed oggi, non ci resta che riflettere seriamente su tutto questo. Buona giornata,
PG&PGR