7 Aprile 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

Gesù ha detto: “Chi non prende la sua croce e mi segue non è degno di me” (Mt 10.38). Diciamocelo chiaro: questa frase ci sta un po’ stretta! Eppure sembra essere proprio questo il modo per essere degni del Regno dei Cieli. Nella Filotea San Francesco di Sales ci ha suggerito di “aver cura di servire il Signore nelle cose importanti e di rilievo come nelle piccole e insignificanti”; e più avanti “Preparati a soffrire un gran numero di grosse afflizioni per il Signore, fors’anche il martirio”. Beh, servire il Signore ci sta senz’altro bene…ma il martirio…! L’Esortazione apostolica dice: “La croce, soprattutto le stanchezze e i patimenti che sopportiamo per vivere il comandamento dell’amore e il cammino della giustizia, è fonte di maturazione e di santificazione. Ricordiamo che, quando il Nuovo Testamento parla delle sofferenze che bisogna sopportare per il Vangelo, si riferisce precisamente alle persecuzioni (cfr At 5,41; Fil 1,29; Col 1,24; 2 Tm 1,12; 1 Pt 2,20; 4,14-16; Ap 2,10)”. [92] Tutta questa serie di passi biblici si riferisce alle persecuzioni sofferte a causa della testimonianza cristiana che non necessariamente devono essere cruente. Ma il Papa, nel numero 93 ci parla anche di quelle che, con il nostro comportamento, potremmo causare a noi stessi e agli altri: “Parliamo però delle persecuzioni inevitabili, non di quelle che ci potremmo procurare noi stessi con un modo sbagliato di trattare gli altri. Un santo non è una persona eccentrica, distaccata, che si rende insopportabile per la sua vanità, la sua negatività e i suoi risentimenti”. Una frase attribuita a San Luigi Orione dice che “un santo triste è un tristo santo!” Scusate, ma Francesco di Sales bussa ancora alla nostra porta dicendo che “per sapere se un uomo è veramente saggio, sapiente, generoso, nobile (aggiungiamo “santo”- n.d.r.), bisogna vedere se le sue doti tendono all’umiltà, alla modestia, al nascondimento; ma se galleggiano e si mettono in mostra, sono false”. Afferma di conseguenza il Papa: “Non erano così gli Apostoli di Cristo. Il libro degli Atti racconta insistentemente che essi godevano della simpatia «di tutto il popolo» (2,47; cfr 4,21.33; 5,13), mentre alcune autorità li ricercavano e li perseguitavano (cfr 4,1-3; 5,17-18). [93] Quando si parla di persecuzioni si pensa subito a quelle del passato, dei primi cristiani da parte dei Giudei prima e dei Romani poi, o a quelle di epoche posteriori, alcune molto vicine ai nostri giorni. E la G.E. ci aiuta ad allargare questa visione: “Le persecuzioni non sono una realtà del passato, perché anche oggi le soffriamo, sia in maniera cruenta, come tanti martiri contemporanei, sia in un modo più sottile, attraverso calunnie e falsità. Gesù dice che ci sarà beatitudine quando «mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia» (Mt 5,11). Altre volte si tratta di scherni che tentano di sfigurare la nostra fede e di farci passare per persone ridicole. Si può mancare di carità, di sano giudizio, di educazione in tanti modi, ma c’è di peggio e spesso i cristiani, i preti, la Chiesa in genere, sono il bersaglio preferito di qualcuno. Ma, come gridava San Giovanni Paolo II “Non abbiate paura!” Accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri problemi, questo è santità”.[94]

Preghiamo

Signore insegnaci la via della santità evangelica soprattutto quando il nostro credere e professare la Fede diventa scomodo e difficile. Sii Tu la nostra forza per rispondere sempre con coraggio, fedeltà e carità alle sfide del mondo. Amen

Oggi e sempre…crediamoci profondamente! Buona giornata,

PG&PGR