31 Marzo 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

«Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7)

Carissimi,

questa beatitudine va vista alla luce della precedente in quanto è molto difficile parlare di giustizia senza ricordarsi della misericordia e delle sue opere, tanto spirituali, quanto corporali. Il Papa, al numero 80, scrive che “La misericordia ha due aspetti: è dare, aiutare, servire gli altri e anche perdonare, comprendere”. Se così non fosse buona parte del Vangelo perderebbe di efficacia. Ma è proprio in Esso che troviamo quella che viene definita “la regola d’oro” rifacendoci al Vangelo di San Matteo (7,17): “«Tutto quanto vorrete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro»” Certo, se il mondo, o almeno quelli che si dicono cristiani, agissero in questo modo…! A questo punto viene chiamato in causa il CCC che “ci ricorda che questa legge si deve applicare «in ogni caso», in modo speciale quando qualcuno «talvolta si trova ad affrontare situazioni difficili che rendono incerto il giudizio morale»”.[80] Cosa vuol dire? Nel Diritto Romano vigeva, e vige ancora, la regola “in dubio pro reo, che significa: nel dubbio, dove le cose sono incerte e non comprovate seriamente, bisogna giudicare in favore dell’imputato. Se questo è valido per la comunità civile, a maggior ragione deve esserlo per quella dei credenti in quanto “la carità passa sempre attraverso il rispetto del prossimo e della sua coscienza”( CCC1789). Continua la G.E.: “Dare e perdonare è tentare di riprodurre nella nostra vita un piccolo riflesso della perfezione di Dio, che dona e perdona in modo sovrabbondante. Per questo motivo nel vangelo di Luca non troviamo «siate perfetti» (Mt 5,48), ma «siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati; date e vi sarà dato» (6,36-38). E dopo Luca aggiunge qualcosa che non dovremmo trascurare: «Con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio» (6,38). La misura che usiamo per comprendere e perdonare verrà applicata a noi per perdonarci. La misura che applichiamo per dare, sarà applicata a noi nel cielo per ricompensarci. Non ci conviene dimenticarlo”. [81] La grande tentazione dell’uomo (e della donna) è sempre quella di prendere se stessi come “unità di misura” e San Francesco di Sales, più volte ci ha messo in guardia contro di essa. Il dare e il perdonare, nel Vangelo, vanno sempre in coppia e il primo non può escludere il secondo: “Gesù non dice “Beati quelli che programmano vendetta”, ma chiama beati coloro che perdonano e lo fanno «settanta volte sette» (Mt 18,22). Occorre pensare che tutti noi siamo un esercito di perdonati. Tutti noi siamo stati guardati con compassione divina. Se ci accostiamo sinceramente al Signore e affiniamo l’udito, probabilmente sentiremo qualche volta questo rimprovero: «Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?» (Mt 18,33).Guardare e agire con misericordia, questo è santità”. [82] L’invito di Papa Francesco “Non ci conviene dimenticarlo”, alla fine del numero precedente, suona come un ammonimento rivolto a tutti noi, spesso “smemorati e distratti”. Gesù rimprovera aspramente gli scribi e i Farisei che “legano pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito” (Mt 23,4)

Preghiamo

Signore insegnaci a dare e a perdonare; liberaci dai giudizi troppo affrettati, dalla tentazione di togliere la pagliuzza dall’occhio dell’altro trascurando la trave che è nel nostro. La Tua grande misericordia ci aiuti a riscoprire il dono e il perdono. Amen

Ed oggi, doniamo e perdoniamo… per trovare misericordia. Buona giornata,

PG&PGR