26 Febbraio 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

“prendere una boccata d’aria, fare due passi, fermarsi in conversazioni gioviali e piacevoli, suonare il liuto o qualche altro strumento, fare della musica, andare a caccia, sono divertimenti così onesti che per usarne bene basta la prudenza comune a tutti, quella che assegna ad ogni cosa un posto, un luogo, un tempo e la misura.” Sono parole di San Francesco di Sales (IVD, III parte, cap.31)  che abbiamo commentato nel settembre scorso. Quando all’inizio di questo documento abbiamo detto che alla base di tante affermazioni e argomenti c’è “lo zampino” del pensiero di San Francesco di Sales, non ci sbagliavamo. Né Francesco, Santo, né Francesco, Papa, vogliono negare che un po’ di svago fa bene al corpo e allo spirito. Ma, tanto l’uno quanto l’altro, ci invitano alla prudenza e a non “assolutizzare” il tempo del relax. Dice infatti il Papa: “Gli stessi strumenti di svago che invadono la vita attuale ci portano anche ad assolutizzare il tempo libero, nel quale possiamo utilizzare senza limiti quei dispositivi che ci offrono divertimento e piaceri effimeri”. In nota, relativo a quanto ha appena detto, fa una affermazione usando una espressione curiosa: “Bisogna distinguere questo svago superficiale da una “sana cultura dell’ozio, che ci apre all’altro e alla realtà con uno spirito disponibile e contemplativo”. A questa “sana cultura dell’ozio” il Pontefice aveva già accennato nell’Angelus di domenica 9 luglio 2017 volendo sottolineare il “saper riposare”, quel sano riposo necessario al nostro corpo. Bisogna però fare molta attenzione che le attività del tempo libero non diventino un ulteriore lavoro, per gli adulti e soprattutto per i ragazzi: attività di tutti i generi, specialmente sportive (genitori che sognano coppe e medaglie!), che assommate a quelle scolastiche fanno di questi poveretti dei “forzati” che non hanno più tempo per qualcosa che li aiuti a crescere…in santità: catechismo, celebrazione dell’Eucarestia domenicale, Oratorio, gruppi… Non parliamo poi di tanti adulti! Continua il Papa senza peli sulla lingua: “Come conseguenza, è la propria missione che ne risente, è l’impegno che si indebolisce, è il servizio generoso e disponibile che inizia a ridursi. Questo snatura l’esperienza spirituale. Può essere sano un fervore spirituale che conviva con l’accidia nell’azione evangelizzatrice o nel servizio agli altri?”[30] Lasciatecelo dire: nel “conflitto” tra vita di fede e vita “sociale” quest’ultima, nella stramaggioranza dei casi, esce sempre vincitrice. E l’esperienza di tanti parroci e viceparroci ne è testimone. Abbiamo bisogno di riflettere profondamente su questo e il Santo Padre ci offre un sano consiglio per superare il contrasto: “Ci occorre uno spirito di santità che impregni tanto la solitudine quanto il servizio, tanto l’intimità quanto l’impegno evangelizzatore, così che ogni istante sia espressione di amore donato sotto lo sguardo del Signore. In questo modo, tutti i momenti saranno scalini nella nostra via di santificazione”.[31]

Preghiamo

Signore, quante scuse, quante giustificazioni, quanti alibi troviamo per non metterti al primo posto! Apri il nostro cuore per una più cosciente e coraggiosa adesione alla Tua volontà. Amen

Ed oggi proviamo a riflettere su come anche il nostro “tempo libero” potrebbe trasformarsi in una lode a Dio. Buona giornata,

PG&PGR