10 Febbraio 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

certamente vi sarete resi conto come, in questi primi “numeri” dell’Esortazione, il Papa non dica nulla di nuovo e non fa altro che ribadire ciò che il Concilio e i suoi predecessori hanno detto. Evidentemente questo non vuol dire che il documento sia “inutile”, tutt’altro! La cosa interessante è come egli, con un linguaggio semplice, accessibile a tutti, sappia ribadire ciò che la Chiesa dice da sempre. I numeri da 10 a 18, di cui ci occuperemo in questi giorni, vengono raggruppati dal sottotitolo “Il Signore chiama”. Chiama noi, chiama voi, chiama l’umanità intera così come sono stati chiamati Abramo e gli altri Patriarchi, Mosè e tutti gli altri Profeti, Davide e gli altri saggi re del Popolo eletto. Chiama ognuno per nome come ha chiamato la Vergine Maria e San Giuseppe, come Gesù ha chiamato i suoi discepoli. Ed ecco il testo: “Quello che vorrei ricordare con questa Esortazione è soprattutto la chiamata alla santità che il Signore fa a ciascuno di noi, quella chiamata che rivolge anche a te: «Siate santi, perché io sono santo» (Lv 11,44; 1 Pt 1,16). Il Concilio Vaticano II lo ha messo in risalto con forza: «Muniti di salutari mezzi di una tale abbondanza e di una tale grandezza, tutti i fedeli di ogni stato e condizione sono chiamati dal Signore, ognuno per la sua via, a una santità la cui perfezione è quella stessa del Padre celeste».[10] Quali siano i “mezzi salutari per rispondere alla chiamata alla santità, anche Francesco di Sales ce lo ha ripetuto più volte: l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio, la preghiera individuale e comunitaria, la frequenza ai sacramenti. Il commento che ci viene offerto dell’espressione “ognuno per la sua via” è un caldo incoraggiamento ad incamminarsi sulla strada della santità senza la pretesa di raggiungere livelli eccelsi, ma con l’umiltà di chi sa riconoscere i propri limiti e i propri peccati. Questo chiedeva Gesù a San Girolamo impegnato nello studio delle Sacre scritture e nelle mortificazioni: dammi i tuoi peccati. E su questo argomento, scusate l’insistenza, Francesco di Sales, insegna! Proseguiamo con il documento che al numero 11 dice: «Ognuno per la sua via», dice il Concilio. Dunque, non è il caso di scoraggiarsi quando si contemplano modelli di santità che appaiono irraggiungibili. Ci sono testimonianze che sono utili per stimolarci e motivarci, ma non perché cerchiamo di copiarle, in quanto ciò potrebbe perfino allontanarci dalla via unica e specifica che il Signore ha in serbo per noi. Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia emergere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in lui (cfr 1 Cor 12,7) e non che si esaurisca cercando di imitare qualcosa che non è stato pensato per lui. Tutti siamo chiamati ad essere testimoni, però esistono molte forme esistenziali di testimonianza. Di fatto, quando il grande mistico san Giovanni della Croce scriveva il suo Cantico spirituale, preferiva evitare regole fisse per tutti e spiegava che i suoi versi erano scritti perché ciascuno se ne giovasse «a modo suo». Perché la vita divina si comunica ad alcuni in un modo e ad altri in un altro.[11]. Facendo riferimento a San Giovanni della Croce, si mette in risalto la diversità delle chiamate senza fare una scala di valori per determinarne l’importanza: Pietro, l’umile pescatore di Galilea è stato chiamato come lo è stato il “dotto” Paolo. Strano, ma ci viene in mente quello che dice Totò nella famosa poesia “’A livella”…basta sostituire la parola “morte” con “santità”: ‘A santità ‘o ssaje ched’é? è una livella.…  Ci scusino i partenopei…

Preghiamo

Signore, Tu chiami ogni uomo e ogni donna ad essere santi come Tu sei Santo, “ognuno per la sua via”, senza preferenze o distinzioni. Aiuta anche noi a vedere in chi ci circonda, qualcuno che, come noi, è chiamato da Te. Amen

Ed oggi, chissà quanti ne incontreremo! Buona giornata,

PG&PGR