Carissimi,
il secondo argomento del primo capitolo ha come titolo una espressione che abbiamo sentito più volte negli interventi ufficiali, e non, del Santo Padre: “I santi della porta accanto”. Inizia col dire: “Non pensiamo solo a quelli già beatificati o canonizzati. Lo Spirito Santo riversa santità dappertutto nel santo popolo fedele di Dio” e, citando la Costituzione Dogmatica ‘Lumen Gentium (Luce delle genti) del Concilio Vaticano II, aggiunge: «Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità». Chiamando Abramo a lasciare la sua terra, Dio gli promette un popolo, una discendenza, numerosa come le stelle del cielo (Cfr. Gen 15,5). E la libertà dalla schiavitù dell’Egitto, non ha forse come destinatario un intero popolo? Proseguiamo col testo: “Il Signore, nella storia della salvezza, ha salvato un popolo. Non esiste piena identità senza appartenenza a un popolo. Perciò nessuno si salva da solo, come individuo isolato, ma Dio ci attrae tenendo conto della complessa trama di relazioni interpersonali che si stabiliscono nella comunità umana: Dio ha voluto entrare in una dinamica popolare, nella dinamica di un popolo”[6]. Nessuno si salva da solo! Una frase che il Papa continua a ripetere in più occasioni… la Storia dell’umanità insegna. E cosa vuol dire che Dio ha voluto entrare in una dinamica popolare? Dio non sta a guardare soltanto, come gli dei della mitologia, ma vuole entrare a far parte di questo popolo, a condividere la sua vita, le sue angosce, i suoi drammi. Questo è il “preludio” al mistero dell’Incarnazione.
Quante volte, leggendo gli scritti di San Francesco di Sales, abbiamo fatto riferimento alla “virtù” della pazienza? Tante! Ed ecco cosa dice il Papa: “Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione,’la classe media della santità’”.[7] Quanta pazienza ci vuole nell’aiutare i figli a crescere con sani principi? Nell’educarli alla fede? Quanta pazienza nel lavoro, spesso mal retribuito, con “capi” o colleghi difficili? E’ questa la pazienza della “classe media della santità”, espressione che il Papa prende in prestito da un autore francese, Joseph Malègue (1876-1940), per sottolineare la santità alla portata di tutti, che abita anche…nella porta accanto. Ma il più delle volte accade che coloro che vivono accanto a noi, nel nostro stesso palazzo, sullo stesso pianerottolo, siano dei perfetti sconosciuti con i quali, al massimo, ci si scambia il saluto. E sono guai grossi quando, purtroppo, questo avviene all’interno dello stesso nucleo familiare. Il caldo invito del Papa è quello di imparare a scoprire in essi il “riflesso della presenza di Dio”: un’ottima ragione per rivedere le nostre posizioni e convinzioni.
Preghiamo
Aiutaci Signore a riscoprire la Tua presenza negli altri, superando la diffidenza, allontanando la tentazione del giudizio, impegnandoci a vedere nel loro volto il Tuo. Amen
Oggi diciamoci “buongiorno” accompagnandolo con un sorriso sincero. Buona giornata,
PG&PGR