Carissimi,
prima di tutto: bentornati! Che possa, questo anno che cominciamo insieme, determinare per tutti noi un più incisivo impegno di testimonianza cristiana nelle nostre comunità e voglia il Signore liberarci presto dal Covid e da tutti quei virus che si annidano nel cuore dell’umanità. Riprendiamo senza indugio il nostro cammino alla scuola di San Francesco di Sales affrontando l’ottavo capitolo della Quinta parte che, data la sua brevità, vi proponiamo interamente e che ha come titolo “Affetti da compiere dopo l’esame”. Cosa vuol dire? Prendere in considerazione i risultati delle “sessioni di esami” che abbiamo “sostenuto” a partire dal 21 dicembre scorso: stato della nostra anima nei confronti di Dio, di noi stessi e del prossimo. Francesco, dando seguito al capitolo precedente nel quale ci invitava a compiere un ulteriore sforzo per individuare gli “affetti” negativi più comuni, ora vuole darci dei consigli per vivere più profondamente quelli positivi e progredire nella vita di fede, nella “vita devota”. Per meglio comprendere proviamo a porci questa domanda: cosa farebbe uno studente che, pur superando un esame, si rende conto che la sua preparazione, buona su determinati argomenti, presenta qualche lacuna su altri? Sarebbe da sciocchi crogiolarsi sui primi senza approfondire il resto. E’ quello che il Nostro ci invita a fare in relazione agli “affetti”: “Dopo aver serenamente preso in considerazione ogni punto dell’esame, e preso coscienza del tuo stato, passerai agli affetti in questo modo. Ringrazia Dio per il piccolo miglioramento che hai trovato in te dal momento della promessa iniziale, e riconosci che è stata soltanto la sua misericordia che l’ha operato in te e per te”. Chiediamoci ancora: quale è la nostra posizione di fronte ai nostri “successi” o “insuccessi”? Se il “Professore” è sempre lo stesso, da chi dipendono? I primi, al di là della nostra volontà, che ha sempre un ruolo importante, dalla Sua dedizione e “professionalità”; gli altri dalla nostra, a volte,…poca disponibilità nell’ascoltarLo. Per questo, continua il de Sales: “Umiliati fortemente davanti a Dio, riconosci che se il progresso è stato limitato, è solo per colpa tua: sei tu che non hai corrisposto con fedeltà, coraggio e costanza alle ispirazioni, illuminazioni e movimenti che ti ha dato nell’orazione e in altri momenti”. Occorre dunque un sano proposito per migliorare il nostro “rendimento scolastico”. Presegue: “Promettigli di lodarlo per sempre per le grazie che ti ha concesso, per farti uscire dal dominio delle tue inclinazioni e compiere questo piccolo passo avanti. Domandagli perdono delle infedeltà e delle slealtà con le quali hai corrisposto. Offrigli il tuo cuore perché ne prenda possesso in modo totale. Supplicalo che ti dia la forza di una fedeltà assoluta”. La nostra volontà, qualche volta, non è sufficiente, ha bisogno di qualche “aiutino” in più e Francesco, che ci conosce bene, suggerisce: “Invoca i Santi: la Santa Vergine, il tuo Angelo, il tuo Patrono, S. Giuseppe e altri cui sei devota”. Se abbiamo degli “Amici” e compagni di viaggio così in gamba, perché non approfittarne?
Preghiamo con le parole della liturgia del SS. Nome di Gesù che oggi la Chiesa celebra:
Guarda, o Padre, questa tua famiglia, che onora il santo Nome di Gesù tuo Figlio;
donaci di gustare la sua dolcezza in questa vita, per godere la felicità eterna nella patria del cielo. Amen
Ed oggi, col permesso del “Professore”, “copiamo” dai nostri compagni più bravi. Buona giornata,
PG&PGR