Carissimi,
secondo “giorno di esami” e quinta domanda di questo “test di verifica” proposto da San Francesco di Sales a “madama” Filotea, a tutti noi. A dire il vero è un po’ lunga, ma bene articolata e vale la pena di leggere tutto il testo; siamo sicuri che ci aiuterà a rendere questo “esame” più proficuo: “Qual è l’atteggiamento del tuo cuore di fronte a Dio? Piace al tuo cuore ricordarsi di Dio? Ne prova una gradevole dolcezza? Dice Davide: Mi sono ricordato di Dio e ne ho provato diletto. Provi nel tuo cuore una certa facilità ad amarlo e una particolare soddisfazione nell’assaporare questo amore? Non senti rinascerti il cuore nel pensare all’immensità di Dio, alla sua bontà, alla sua dolcezza? Se ti viene il pensiero di Dio in mezzo alle occupazioni del mondo e alle vanità, si fa spazio in te, conquista il tuo cuore? Non hai l’impressione che il tuo cuore si volga dalla parte di Dio e in un certo modo gli vada incontro? Senza dubbio ci sono delle anime di questo tipo!” Scusateci, ma non vi pare che qui si parli di vero e proprio INNAMORAMENTO? Pensare spesso e con piacere all’amato/a, sentire nel cuore un sentimento che cresce, pensare ai momenti di dolcezza vissuti insieme. Anche in mezzo al caos del traffico delle nostre città, quando si è immersi nelle occupazioni e preoccupazioni giornaliere, il pensiero di colui/colei che si ama sa farsi spazio conquistando sempre di più il cuore. L’esempio che il Salesio, di seguito, ci propone è molto eloquente: “Se il marito di una donna torna da lontano, appena questa donna si accorge del suo ritorno e sente la sua voce, anche se presa da molte faccende e trattenuta da un affare che non ammette rinvii, pur nell’assillo delle occupazioni, senza dubbio il suo cuore non sarà trattenuto e lascerà tutti gli altri pensieri per rivolgersi soltanto al marito. La stessa cosa avviene per le anime seriamente innamorate di Dio: anche se sono occupatissime, quando si avvicina loro il pensiero di Dio, dimenticano tutto il resto, per la gioia che provano al ritorno di questo caro pensiero. Questo è un ottimo segno”. Una domanda vogliamo farla anche noi: se tutto questo si verifica nei confronti di una creatura, quanto più dovrebbe verificarsi nei confronti del Creatore? A domani per la conclusione di questo capitolo, a dir poco, impegnativo.
Preghiamo con le parole della liturgia del settimo giorno della novena
Dio, che vedendo l’uomo precipitato nella morte hai voluto redimerlo con la venuta del tuo Figlio unigenito, concedi a coloro che confessano con pietà sincera la sua incarnazione di condividere anche la gloria del redentore. Amen
Ed oggi, perché non continuare il ripasso per non prendere un “impreparato”? Buona giornata,
PG&PGR