Carissimi,
eccoci alla seconda sezione del capitolo II e al terzo giorno della Novena di Natale. Quanto sarebbe bello riprendere, anche in famiglia con una semplice preghiera, questa consuetudine! Pensiamoci ed andiamo avanti con Francesco di Sales che, nell’invitarci a proseguire in questa “revisione di vita” ci consiglia: “Considera con quali mezzi hai fatto quella promessa. Quanto fu buono e cortese Dio con te in quella circostanza! Non fosti invitata con dolci insistenza dello Spirito Santo? Le corde con le quali Dio tirò la tua barchetta a quel porto di salvezza, furono soltanto di amore e di carità, ricordi? Ti invogliava con il suo zucchero divino, con i sacramenti, la lettura, l’orazione. Cara Filotea, tu dormivi e Dio vegliava su di te e faceva su di te pensieri di pace e meditava per te meditazioni di amore”. Il primo passo, lo sappiamo bene, è sempre Dio a farlo abbassandosi al nostro livello per attrarci a Sé e il mistero dell’Incarnazione che ci prepariamo a rivivere, ce ne dà piena testimonianza. Il giorno del nostro concepimento, della nascita e, ancor più quello del nostro battesimo, eravamo ignari di ciò che accadeva intorno a noi, ma Egli già aveva preso possesso del nostro cuore e vegliava su di noi. Ma quando abbiamo preso coscienza di tutto questo? Continua il de Sales: “Considera in quale epoca Dio ti ha portato a quella grande promessa; è stato nel fiore degli anni. Che felicità imparare presto ciò che riusciamo a sapere sempre troppo tardi! S. Agostino, attirato al servizio di Dio all’età di trent’anni, esclamava: 0 Eterna Bontà, come ho potuto conoscerti così tardi? Ti vedevo, ma non ci facevo caso!” Molti santi e sante hanno accolto la grazia di Dio fin dalla più tenera età, altri nella prima giovinezza, ma tanti, tra i quali Sant’Agostino che nella Filotea è citato più volte, hanno messo “in attesa” la chiamata del Signore fino all’età adulta e dopo esperienze non proprio encomiabili. Aggiunge: “Anche tu potrai dire: 0 eterna Dolcezza, perché non ti ho conosciuto prima? Riconosci però, che nemmeno ora tu lo meriteresti. Consapevole della grazia che Dio ti fa chiamandoti nella giovinezza, digli con Davide: Mio Dio, tu mi hai toccato e illuminato fin dalla mia giovinezza, e per sempre annuncerò la tua misericordia”. Francesco torna a citare il re Davide (Salmo 71,17) considerando una grazia particolare quella di innamorarsi di Dio fin dalla giovinezza, ma non si lascia sfuggire l’occasione di ribadire ciò che abbiamo detto prima: l’iniziativa è sempre Sua; l’esperienza dei Dodici che vengono invitati a diventare “pescatori di uomini” e la chiamata di San Paolo, un po’ più “movimentata”, ce lo dimostrano. A domani per concludere questo capitolo e intanto preghiamo con le parole della liturgic del terzo giorno della Novena:
Oppressi a lungo sotto il giogo del peccato, aspettiamo, o Padre, la nostra redenzione;
la nuova nascita del tuo unico Figlio ci liberi dalla schiavitù antica. Amen
Ed oggi proviamo a ricordare quando, con piena coscienza, abbiamo risposto di sì all’invito del Signore e ringraziamolo per questo. Buona giornata,
PG&PGR
ATTENZIONE: Domani edizione speciale domenicale