26 Novembre 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

Francesco di Sales ci fa partecipi di una seconda considerazione che sembra voler addolcire quanto ha detto in precedenza, forse ripensando alle parole del Signore che afferma: “Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli (Mt 18,3)”. Dice, infatti: “Queste emozioni e dolcezze affettuose, qualche volta possono anche risultare utili perché provocano nell’anima il desiderio della devozione, danno conforto allo spirito, aggiungono alla presenza della devozione una santa gioia e una serena allegria che rende le nostre azioni spigliate e piacevoli anche esteriormente.” Gioia vera, dolcezza spontanea, sana allegria, lo abbiamo detto più volte, contribuiscono a rendere la testimonianza cristiana più attraente. Il de Sales, prendendo poi in prestito le parole del salmo 119 “quanto sono dolci le tue parole a mio palato, più del miele per la mia bocca (v.103)”, commenta: “La più piccola consolazione che ci viene dalla devozione, in ogni modo, vale più di tutte le gioie del mondo.” Pur essendo importante, per non prendere strade “fuorvianti”, la gioia non deve limitarsi all’esteriorità, ma esprimere ciò che, ispirato dal Signore, viene dal cuore e questo per non cadere nella superficialità. Ci si potrebbe allora chiedere quale importanza attribuire alle “consolazioni del mondo”? Non abbiamo bisogno anche di queste? Certamente! Ma, come dice Francesco, dobbiamo considerarle come “piccoli assaggi delle dolcezze immortali che Dio concede alle anime che lo cercano; sono zuccherini che egli porge ai suoi figli più piccoli per invogliarli; sono bevande toniche che offre loro per sostenerli, e qualche volta sono anticipi delle eterne ricompense.” Dio sa bene che noi, sue creature, abbiamo bisogno anche di questi sostegni per affrontare le sfide che la vita mette sul nostro cammino. Ricorrendo a quanto narra Plinio (eccolo di nuovo!), scrive: “Si dice che Alessandro Magno, veleggiando in alto mare, scoprì per la prima volta l’Arabia felice guidato dai profumi che il vento gli aveva portato; questo diede coraggio sia a lui che ai suoi compagni. Allo stesso modo anche noi, nel mare di questa vita terrena, riceviamo dolcezze e soavità che ci fanno pregustare le delizie di quella Patria celeste alla quale tendiamo ed aspiriamo. ed aspiriamo.”

Le parole di San Paolo (Fil 3,20) “la nostra patria è nei cieli” ci siano di monito e di incoraggiamento.

Oggi ci fermiamo qui e rimandiamo a domani la terza considerazione.

Preghiamo

Ogni giorno chiediamo a Te, Padre, di darci il pane quotidiano, quello che sostenta il corpo e quello che alimenta la nostra fede. Ma forse, come fanno i bambini, spesso dimentichiamo di dirti grazie. Perdona queste nostre “distrazioni”. Amen

Ed oggi, anche nel caos delle nostre città, lasciamoci guidare dai “profumi dell’Arabia felice.

Buona giornata,

PG&PGR