Carissimi,
la terza ed ultima sezione dell’ XI capitolo si apre con una citazione del Salmo 119 in cui il re Davide afferma che, anche nei momenti difficili, non ha mai dimenticato la legge di Dio e Francesco di Sales, prendendo spunto da questo, ci invita a riflettere “più di una volta al giorno, ma almeno sera e mattina, se è vero che hai il dominio della tua anima; esaminati per renderti conto se non te l’abbia sottratta qualche passione o l’agitazione. Mantieni il cuore ai tuoi ordini, oppure ti è sfuggito di mano per impegolarsi in qualche passione sregolata di amore, di odio, di invidia, di ingordigia, di paura, di noia, di gioia?” Mantenere il cuore e la mente “ai nostri ordini” significa non permettere allo “spirito del mondo” di prendere il sopravvento ma, sempre confidando nell’aiuto di Dio, restare padroni di se stessi. Ma può anche capitare che in qualche momento di leggerezza o di particolare difficoltà si perda questa padronanza e il cuore faccia un po’ il vagabondo. Prevedendo questa eventualità il de Sales dice: “Se per caso si fosse smarrito, prima di tutto, trovalo! Riportalo con garbo alla presenza di Dio, e sottoponi di nuovo i tuoi affetti e i tuoi desideri all’obbedienza e alla guida della sua divina volontà. Dobbiamo comportarci come coloro che temono di perdere qualche cosa che sta loro molto a cuore e la tengono molto stretta.” Ci viene in mente una doppia considerazione: riportare se stessi alla piena coscienza di ciò che il Signore ci invita ad essere e a fare, ad agire come “buoni pastori di se stessi” (Cfr Lc 15,4-5) e fare delle “pulizie straordinarie” per… ritrovare la moneta perduta (Cfr. Lc 15,8). Altra perla di saggezza salesiana: “Per piccoli che siano e di poca importanza, non permettere ai tuoi desideri di provocare agitazione in te; e sai perché? ai piccoli seguiranno quelli più grandi e quelli più impegnativi e troveranno il tuo cuore già aperto al turbamento e al disordine.” Seguono poi tre consigli per non permettere all’agitazione di spadroneggiare le cuore e nella mente. Primo consiglio: “Raccomàndati a Dio e decidi di non fare assolutamente nulla di quanto pretende da te il desiderio, finché l’agitazione non sia completamente sopita”. Ma, ci si potrebbe chiedere, se l’agitazione è dovuta a qualche particolare problema che deve essere affrontato senza ritardi? Troviamo la risposta nel secondo consiglio: “Nel qual caso, con un impegno dolce e sereno, devi contenere la spinta del tuo desiderio, controllandolo e moderandolo nella misura del possibile, e realizza quello che devi realizzare non seguendo il tuo desiderio, ma seguendo la ragione.” Anche qualche aiuto esterno, spesso, può essere prezioso e dunque, terzo consiglio: “Se puoi manifestare la tua agitazione a chi ha la guida della tua anima, o almeno a qualche amico nel quale hai fiducia, ma che sia devoto, fallo senza esitazione: presto ritroverai la calma perché la comunicazione delle sofferenze del cuore fa all’anima lo stesso effetto che il salasso al corpo di chi ha una febbre insistente: è il rimedio dei rimedi. S. Luigi di Francia diceva al figlio: «Se hai nel cuore un malessere, dillo subito al tuo confessore o ad una brava persona, e così il tuo male diverrà leggero per il conforto che ne hai avuto» “. Ci auguriamo che questo capitolo dedicato all’agitazione che, diciamocelo pure, non manca mai, possa esserci di aiuto per confidare maggiormente nell’aiuto di Dio e del prossimo e a farci diventare, a nostra volta, portatori di serenità.
Preghiamo
Signore fa’ di noi degli strumenti di pace, di perdono, di consolazione, di gioia e di serenità e non permettere che le preoccupazioni offuschino la nostra fiducia in Te e nel Tuo amore. Amen
Ed oggi lasciamo che il Signore, in qualche modo, si serva di noi. Buona giornata,
PG&PGR