13 Novembre 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dopo la tentazione della vanità, nella seconda parte del capitolo X, Francesco di Sales ci mette in guardia contro il vizio capitale dell’avarizia che, molto spesso, nell’attaccamento ai beni della terra, fa perdere di vista quelli del cielo. Nel Vangelo troviamo diversi richiami di Gesù in questo senso; ne citiamo solo uno (Mt 6, 19-21): “Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.” Di conseguenza il Salesio ammonisce: “Se sei portata all’avarizia, pensa spesso alla follia di questo peccato che ci rende schiavi di quello che è stato creato per il nostro servizio; pensa che al momento della morte dovrai lasciare tutto, e lasciare i tuoi beni a chi in breve tempo li dissiperà e al quale quei beni saranno causa di rovina e di dannazione, e altri simili pensieri.” Quanto è vera questa realtà del rendersi schiavi di ciò che il Signore ci ha concesso per rendere la nostra vita migliore. Il Creatore, nel giardino dell’Eden dice all’uomo e alla donna: Siate fecondi…riempite la terra, soggiogatela e dominate…”(Gen 1,28). Ma il Suo non era certamente un invito allo sfruttamento indiscriminato delle risorse della terra a favore di pochi…Ed oggi ne paghiamo le conseguenze…L’avidità è un male che nutre se stesso! Continua il Nostro: “Pronunciati con forza contro l’avarizia, loda molto il disprezzo del mondo, fatti violenza per elargire spesso elemosine e carità, e lascia perdere qualche occasione per accumulare ricchezze.” La vita dell’uomo non dipende dai suoi beni terreni e le parole di Gesù, a tal proposito, sono estremamente chiare (Cfr. Lc 12,13-21). Un altro modo per fortificare il cuore contro le tentazioni, il de Sales lo individua nella purezza delle intenzioni che costituisce una buona difesa contro gli atteggiamenti “pericolosi”: “Se hai la tendenza ad innamorarti e a far innamorare con una certa facilità, pensa spesso quanto sia pericoloso questo divertimento, sia per te che per gli altri; pensa quanto sia cosa indegna profanare e impiegare in passatempi il più nobile sentimento della nostra anima; e quanto sia biasimevole come segno di una estrema leggerezza di spirito. Parla spesso in favore della purezza e semplicità di cuore, e compi più che puoi, atti coerenti, evitando le affettazioni e le smancerie.” Inutile dire che quel “nobile sentimento” è l’amore, quello vero! Il capitolo si conclude con questa esortazione: “In conclusione, in tempo di pace, ossia quando le tentazioni del peccato cui vai soggetta non ti angustiano, compi molti atti della virtù opposta e, se le occasioni si presentano, va loro incontro; è così che renderai forte il tuo cuore contro la futura tentazione.” Prendiamo ad esempio un atleta: per prepararsi bene ad una gara, non attende che questa sia prossima, ma si allena anche quando la “competizione” è lontana…Dunque

Preghiamo

Signore aiutaci a fortificare il nostro cuore e a purificare la mente per vincere ogni tipo di tentazione. Facci capire che sei Tu il solo bene al quale dobbiamo tendere…Avremo il centuplo in questa vita e poi quella eterna. Amen

Ed oggi, se qualche piccola tentazione dovesse affacciarsi, chiediamo con maggiore fiducia l’aiuto al Signore per poterla superare. Buona giornata,

PG&PGR